Misure mirate, risposte urgenti e la possibilità di sedersi ad un tavolo per portare le proprie considerazioni e necessità, dopo l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus e la pressante emergenza economica dovuta allo “stop” conseguente delle attività.
A chiedere di essere ascoltate sono i membri della neonata associazione “Partite IVA Valle d’Aosta insieme per cambiare” – sulle linee di quella già nata a livello nazionale – che si pone, come primo obiettivo, quello “di far riconoscere il valore primario che ricoprono tutte le attività svolte con partita IVA siano esse micro, piccole, medie, grandi imprese o professionisti presenti sul territorio”.
La richiesta è quella – si legge in una nota – di “interagire con i nostri Amministratori Regionali al fine di arrivare ad ottenere ciò di cui ha bisogno: una liquidazione equitativa del danno subito ad oggi e di quello che seguirà nei mesi a venire considerando la situazione non solo un’emergenza ma una vera e propria calamità naturale”.
“Le risorse economiche – prosegue il comunicato – devono essere trovate e distribuite in modo solidale ed equiparato, come è per un qualsiasi dipendente che ha perso la propria occupazione, tenendo conto che questa azione è un vero e proprio investimento sull’assetto futuro socioeconomico della nostra regione. Il danno subito dalle P.I. ha un’entità ad oggi incalcolabile visto il futuro incerto e le variabili in gioco, tenendo anche conto che la maggior parte delle nostre attività sono legate direttamente od indirettamente al flusso turistico, che sino al mese di febbraio animava la nostra regione, non solo in termini di presenze ma altresì di ricchezza con un beneficio su tutto il nostro territorio e che, per uno spazio temporale indefinibile ad oggi, verrà, in gran parte, a mancare”.
Gli interventi auspicati, si legge ancora, “devono essere mirati ed urgenti considerando anche il profilo della sicurezza in quanto, per poter riaprire, tutte le attività dovranno affrontarne i costi. Chiediamo quindi di partecipare ad un tavolo di confronto e di lavoro che ci porti a misure anche a fondo perduto”.
Misure “reali ed urgenti”: “La riapertura è imminente, per fortuna – scrive l’Associazione –, ma questo non vorrà dire per la maggioranza delle Partite IVA ritrovare un equilibrio di costi/ricavi che, sicuramente, per lungo tempo non si avrà. A rischio vi sono anche le risorse umane impiegate nelle nostre attività fino a marzo, già perché noi non siamo da considerare solo come numero di attività ma anche come impiego delle stesse, anche per questo motivo chiediamo interventi urgenti ed ingenti” per scongiurare “una chiusura imminente di molti di noi ed un ulteriore aggravamento della situazione economica con una ricaduta su tutto il tessuto sociale”.
Non un “intervento dall’alto” tout court, però: “La nostra non vuole essere una richiesta di assistenzialismo ma un aiuto diretto a mantenere in vita le attività nella fase di rallentamento della produzione – prosegue la nota – per assicurarsi di mantenere e di ritrovare pronto a riattivarsi al 100% il sistema Valle d’Aosta al termine dell’emergenza come stanno facendo molte altre regioni”.
“In sostanza – chiude l’Associazione – vogliamo essere considerati per quello che siamo: una risorsa per la società fatta di capitale umano e di investimenti da tutelare e da far fruttare al meglio per non subire, altrimenti, perdite ingenti e chiusure”.
0 risposte
Bene lo Stato dovrebbe bloccare tutto:
AFFITTI? Ai proprietari un bonus di rimborso adeguato sino alla ripresa facendo ripartire il canone d’affitto almeno tre mesi dopo la ripartenza. Lo Stato provvederà a rimborsarli con bonus adeguato ad una cifra forfettaria….
TASSE? Nessuna tassa da versare per tutto l’anno 2020 (tanto nessuno sarà in grado di farlo)
UTENZE ELETTRICHE E GAS? Nessuna bolletta per tutto il periodo sino alla ripresa facendo ripartire i pagamenti almeno tre mesi dopo la ripartenza. Ci penserà lo Stato a rimborsare in misura adeguata alle Aziende Fornitrici.
TASSE COMUNALI? Nessuna tassa per tutto il periodo sino alla ripresa facendo ripartire i pagamenti almeno tre mesi dopo la ripartenza calcolando il periodo di riapertura. Nel frattempocCi penserà lo Stato a rimborsare in misura adeguata i Comuni…
RIMBORSO MANCATO INCASSO? Nessun rimborso, ma un bonus di sopravvivenza, chiamiamolo reddito di emergenza, o dir si voglia….
DIPENDENTI? Anche a loro in attesa della reale ripresa un reddito di sopravvivenza, che sia cassa integrazione o altro…..
Questo per chi ha un’attività.
Ma tutti i privati che sono in cassa integrazione che non riescono a pagare l’affitto o il mutuo la mia idea (banale) è questa:
AFFITTI? Ai proprietari un bonus di rimborso adeguato sino alla ripresa facendo ripartire il canone d’affitto almeno tre mesi dopo la ripartenza. Lo Stato provvederà a rimborsarli con bonus adeguato ad una cifra forfettaria….
Quando tutto riprenderà allora speriamo che ci sarà già una FLAT TAX e perché no vedere la mia proposta “AUTONOMO O CLANDESTINO?” trasformata in legge….. https://cercosano.blogspot.com/2020/04/autonomo-o-clandestino-obiettivo-poter.html