Con venerdì scorso la Cidac ha portato a termine la consegna di 70mila mascherine chirurgiche donate all’Azienda Usl e alle forze dell’ordine. “Siamo molto felici – spiega Chiara Celesia – Questo è il nostro tangibile grazie a tutti quelli che lavorano in prima linea in questa emergenza.”
Il reperimento dei Dpi non è stato semplice. “Le abbiamo acquistate sul mercato estero, il problema è che sono state ferme in dogana per diversi giorni. L’ordine ci è stato consegnato in due tranche”.
60mila mascherine sono state consegnate all’azienda Usl e 10mila alle forze dell’ordine: polizia, carabinieri, vigili del fuoco, guardia di finanza.
“Vorrei ringraziare tutti i nostri dipendenti che si sono dimostrati in queste settimane incredibili, aperti e disponibili verso i clienti. – prosegue Celesia – Abbiamo davvero lavorato come una grande famiglia e di questo non posso cha andare fiera.”
Con l’assenza di turisti, alberghi e ristoranti chiusi, con le limitazioni agli spostamenti da un comune all’altro, la Cidac ha registrato negli ultimi due mesi un 20% in meno di incassi. “Sovente dalle Valli laterali si veniva una volta a settimana a fare la spesa grossa alla Cidac, questo sicuramente ci ha penalizzato”.
A contribuire alle perdite registrate anche la chiusura di alcuni reparti, che ha portato l’azienda alla decisione di chiedere per una trentina di dipendenti la cassa integrazione. “Senza contare che anche se aperti alcuni reparti non stanno vendendo. In compenso ci sono vendite anomale come quelle dei detersivi”.