Esternalizzazione dei bidelli ad Aosta, il Savt chiede chiarezza

“Ora il Comune ci dovrà spiegare quali sono stati i criteri che hanno portato ad una tale decisione, dubitando che la difficoltà di reperire personale possa essere uno di quelli, considerato che all'ultima chiamata pubblica fatta dalla Regione per l'assunzione di 177 bidelli hanno partecipato ben 824 persone”, spiega il Segretario Mauro Crétier.
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“Come si può dire in questi casi: cambiano gli Enti ma le cattive abitudini non cambiano mai. Ebbene sì, ancora una volta un Ente pubblico ha deciso di esternalizzare un servizio senza che le parti sociali siano state minimamente coinvolte, e peraltro in controtendenza con tutti gli altri Enti”.

A scriverlo è Mauro Crétier, Segretario Savt Funzione pubblica. Nel mirino il Comune di Aosta, che, si legge in una nota del sindacato: “con deliberazione della Giunta Comunale del 31 maggio 2021, nell’ambito della programmazione triennale 2021/2023 del fabbisogno delle risorse umane, ha deliberato di non procedere alla sostituzione del personale ausiliario per esternalizzazione dei servizi generali delle istituzioni scolastiche”.

Un doppio binario indigesto, prosegue Crétier: “Oltre a non comprendere le ragioni di tale decisione, considerato che la delibera in questione non evidenzia nessuna valutazione di merito, ci si chiede quali ragioni spingano l‘Amministrazione regionale ad assumere ben 170 bidelli per rinforzare gli organici in un momento in cui l’igiene dei locali è fondamentale e molto più frequente, e l’Amministrazione più vicina decida di non assumere più i bidelli e di esternalizzare il servizio”.

Non solo: “Ci si domanda, inoltre, se gli Assessori competenti a livello regionale ne siano stati informati e se condividano tale scelta, considerato che non ci risulta affatto che il Ministero competente abbia intenzione di imboccare questa strada”.

Diverse le preoccupazioni del Savt: “Si prospettano anni di presenza promiscua di personale del Comune e di personale esterno e l’esperienza ci ha insegnato, nel tempo, che questa condizione va assolutamente evitata, considerate le difficoltà organizzative che si generano prosegue la nota -. E ci si chiede anche che fine faranno gli attuali bidelli, visto quanto politicamente deciso, e se gli stessi verranno abbandonati alla gestione di soggetti esterni come a tutt’oggi accade alle operatrici socio sanitarie del Comune”.

Il sindacato, però, chiede chiarezza: “Ora il Comune ci dovrà spiegare quali sono stati i criteri che hanno portato ad una tale decisione, dubitando che la difficoltà di reperire personale possa essere uno di quelli, considerato che all’ultima chiamata pubblica fatta dalla Regione per l’assunzione di 177 bidelli hanno partecipato ben 824 persone”, conclude il Segretario Crétier.

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