FlixBus ripristina i collegamenti tra Aosta e Courmayeur e 24 destinazioni

Le tratte riattivate sono: verso Torino, Santhià, Novara, Genova, Milano, Verona, Bologna, Parma e l’aeroporto di Orio al Serio, verso Chamonix, Losanna, Ginevra e Berna; da Aosta si possono inoltre raggiungere Strasburgo, Basilea, Saarbrücken, Bruxelles e il Lussemburgo. Da oggi Parigi e Digione, Colonia, Düsseldorf, Essen e Dortmund.
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Economia

FlixBus torna a viaggiare in Valle d’Aosta. La compagnia annuncia, infatti, in una nota di aver ripristinato i collegamenti tra Aosta e Courmayeur e 24 destinazioni in Italia e all’estero.

Le tratte riattivate sono: in Italia verso Torino, Santhià, Novara, Genova, Milano, Verona, Bologna, Parma e l’aeroporto di Orio al Serio, e all’estero verso Chamonix-Mont Blanc, Losanna, Ginevra e Berna; da Aosta si possono inoltre raggiungere Strasburgo, Basilea, Saarbrücken, Bruxelles e il Lussemburgo. A partire da oggi, infine, alle mete già raggiungibili si aggiungeranno Parigi e Digione in Francia e Colonia, Düsseldorf, Essen e Dortmund in Germania.

La compagnia lamenta però l’assenza di aiuti da parte del governo Conte.

“Il testo del Decreto Rilancio votato alla Camera lo scorso giovedì segna un colpo mortale per tutto il settore: nessun intervento a sostegno delle aziende che garantiscono il trasporto con autobus sulla lunga percorrenza. La delusione è enorme” spiega in una nota Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia, ricordando anche come molti parlamentari, di maggioranza e opposizione, avevano portato in discussione diverse proposte per porre rimedio alle mancanze del testo originario.

“E invece il risultato è zero: zero risorse economiche, zero interventi. Ne pagheranno il prezzo gli operatori del settore, i lavoratori e i cittadini che, fino a ora, hanno potuto fruire di un servizio pubblico offerto da decine di aziende italiane completamente a proprie spese. Le conseguenze di questa indifferenza politica saranno davvero gravi per tutto il settore del trasporto, per la rete di collegamenti che negli anni eravamo stati in grado di attivare, per l’approccio intermodale verso il quale si diceva di voler andare come Paese”.

Secondo la compagnia Flixbus, che annuncia di stare valutando un ricorso all’Ue: “ciò che verrà certificato nel testo definitivo del decreto è una inaccettabile discriminazione concorrenziale tra gli operatori che offrono collegamenti tra centinaia di località con autobus e il trasporto ferroviario non soggetto a obblighi di servizio pubblico, tutto in evidente contraddizione con le indicazioni della Commissione europea, oltre che con il semplice buon senso. Una distorsione delle regole della concorrenza, che danneggia non solo noi operatori ma anche tutti i nostri passeggeri, dato che è chiaro a tutti che con una minore concorrenzialità i prezzi medi saranno destinati ad aumentare.”

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