I sindacati a Roma alla manifestazione “Priorità alla scuola”

Secondo Flc Ccgil, Cisl Scuola, Savt Ecole e Snals della Valle d'Aosta anche nella nostra regione "è necessario rilanciare il sistema di istruzione e auspichiamo che le forze politiche, cui spetterà il compito di guidare la Regione autonoma si assumano questo impegno".
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Economia

Una riforma radicale dell’istruzione, che ponga al centro i bisogni della comunità educante e dia prospettive future per le nuove generazioni. E’ la richiesta che porteranno domani, sabato 26 settembre dalle 15 alle 19, in piazza del Popolo a Roma i sindacati. La manifestazione nazionale promossa dal comitato “Priorità alla scuola” vede l’adesione di Flc Ccgil, Cisl Scuola, Savt Ecole e Snals della Valle d’Aosta.

“La scuola ha vissuto troppi anni di tagli economici sconsiderati e il Governo attuale ha accumulato gravi ritardi.” – sottolinea una nota – Fare di istruzione e formazione temi centrali nelle scelte di investimento, a partire dalla destinazione delle risorse del Recovery Fund.”

Secondo Flc Ccgil, Cisl Scuola, Savt Ecole e Snals della Valle d’Aosta anche nella nostra regione “è necessario rilanciare il sistema di istruzione e auspichiamo che le forze politiche, cui spetterà il compito di guidare la Regione autonoma si assumano questo impegno, partendo dal potenziamento degli organici, sia per migliorare l’offerta formativa sia per risolvere l’annoso problema del precariato. È sotto gli occhi di tutti che il sistema di reclutamento non sta funzionando e che le graduatorie provinciali per le supplenze si sono rivelate un fallimento a causa della mole di errori compiuti dal sistema nell’attribuire i punteggi”.

I sindacati ricordano, inoltre come in Valle d’Aosta “le graduatorie per le supplenze non sono neppure state aggiornate, facendo ricadere gli effetti di tale inadempienza sugli insegnanti che non si sono potuti inserire oppure non hanno potuto aggiornare il proprio punteggio, con il risultato che un numero ingente di supplenze è stato attribuito tramite MAD mediante procedure di scarsa trasparenza. Mentre Governo e Parlamento si apprestano a compiere scelte importanti da cui dipendono le prospettive di rilancio della crescita del Paese, diventa più che mai urgente intervenire sui tanti nodi che attanagliano da anni la scuola italiana, resi ancor più evidenti e intricati dall’emergenza pandemica”.

I sindacati puntano, quindi, il dito sul governo, la cui azione è stata “contrassegnata da incertezze e ritardi anche nella finalizzazione delle risorse stanziate per rafforzare le dotazioni organiche, insieme a una gestione del reclutamento segnata da limiti e contraddizioni evidenti, con grave pregiudizio della stabilità del lavoro. Sui dirigenti scolastici e su tutto il personale della scuola grava l’improvvisazione e la superficialità con cui, a vari livelli, sono state trattate le tematiche legate al mondo dell’istruzione e dell’università”.

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