Venezia, Viareggio, Putignano, Nizza sono tra le località italiane dove la tradizione del carnevale è più forte. Questi carnevali sono in grado di attrarre flussi turistici che si muovono prevalentemente in maniera aggregata attraverso gli operatori turistici che organizzano viaggi in occasione delle sfilate. In Valle d’Aosta vi sono realtà senz’altro molto più piccole e non paragonabili a quelle sopra citate ma comunque in crescita e potenzialmente interessanti dal punto di vista turistico. Tra le più interessanti e suggestive (non ce ne vogliano gli altri) c’è sicuramente il carnevale storico di Pont-Saint-Martin che culmina con il tradizionale rogo del Diavolo nella notte del Martedì grasso. La leggenda del Diavolo e di San Martino porta ogni anno un numero importante di visitatori che affollano al limite della loro capienza strade e piazze. Anche quest’anno l’evento non ha deluso, la piazza era infatti abbagliata oltre che dai fuochi d’artificio anche dai numerosissimi flash dei visitatori che documentavano le serata.
Con ogni probabilità foto e video della serata saranno già visibili su tutti i social network, ma la questione che ci poniamo è come sempre quella dell’impatto turistico. La manifestazione ha senz’altro attirato locali e persone dalle aree di prossimità (Valle d’Aosta e Piemonte) ma è stata in grado di generare turismo? Si tratta ovvero di un prodotto turistico? L’opinione di alcuni operatori turistici della cittadina della bassa Valle tra cui il Domenico Romei dell’Hotel Crabun può dare alcune indicazioni.
“La manifestazione ha sicuramente un impatto positivo sulla nostra azienda, il ristorante ha lavorato bene sia prima dell’evento conclusivo, sia al termine” spiega Romei “Prenotazioni direttamente legate al Carnevale sono in realtà abbastanza rare, quest’anno ne abbiamo registrata soltanto una, nonostante una tariffa promozionale pubblicizzata nei mesi precedenti, in ogni caso le tante iniziative collaterali come ad esempio i gemellaggi stretti dall’amministrazione comunale hanno però generato un ritorno soddisfacente”. Senz’altro – prosegue Romei – chi si trova nei giorni del Carnevale ospite nella nostra struttura per altre ragioni rimane indubbiamente affascinato”. Cosa si può migliorare e dove? “Credo che si possa migliorare l’offerta integrando maggiormente il lavoro della Pro Loco con gli operatori turistici, sarebbe importante e utile a tutti per migliorare la redditività delle iniziative poste in essere”.
La Valle d’Aosta ha mille motivi per attrarre turisti ma la logica turistica pecca di carenze. Anche per il Carnevale (non solo per quello di Pont-Saint-Martin ma anche nel caso di Verrès) così come per altre iniziative importanti per la Valle d’Aosta, non vi sono strumenti di comunicazione che indichino offerte integrate (dove alloggiare o mangiare) vendibili sui mercati e il programma delle iniziative registra poca attenzione rispetto alla storicità dell’evento.