Parere favorevole (con l’astensione dei gruppi UVP, Alpe e M5S), questa mattina, della seconda e terza commissione "Affari generali" e "Assetto del territorio", rispetto al disegno di legge che modifica la legge regionale della Società di servizi VdA in merito, in particolare, agli impiegati forestali.
Il provvedimento si compone di 3 articoli volti ad ampliare l’oggetto sociale della Salvaprecari stessa introducendo, tra i servizi che possono essere svolti dalla stessa, il supporto nelle attività di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa relative ai lavori nei settori della forestazione, della sentieristica e delle sistemazioni montane, affidati a ditte esterne o eseguiti in amministrazione diretta.
«La soluzione proposta è stata individuata come l’unica strada percorribile dopo aver preso in esame le varie possibilità di continuità lavorativa da poter prospettare agli attuali 36 impiegati – spiegano i Consiglieri dell’UV Joël Farcoz e Claudio Restano, relatori –. È importante andare avanti con celerità sulla questione, anche perché questo personale sarà indispensabile supporto nella fase di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa per quanto riguarda i lavori da eseguire in esternalizzazione e tramite interventi diretti.»
«Ci siamo astenuti per senso di responsabilità e per non danneggiare ulteriormente i lavoratori – commentano i Consiglieri dei gruppi UVP, Alpe e M5S –, però il nostro giudizio è fortemente negativo perché l’Amministrazione regionale, con questa iniziativa, ha abbandonato al proprio destino quei 36 impiegati forestali che, negli anni, con ripetute assunzioni a tempo determinato, ha formato, consentendo loro di acquisire professionalità in questo campo, e dando loro la falsa illusione di una futura stabilizzazione. Ora si decide di affidare alla Società di servizi VdA la competenza sugli impiegati forestali, senza garanzie di alcun tipo dal punto di vista contrattuale né dal punto di vista della prospettiva di un impiego stabile. A fronte, peraltro, di una necessità di questi lavoratori ammessa dallo stesso Assessore, noi riteniamo che questa operazione sia in realtà un futuro licenziamento mascherato. Avremmo voluto la chiusura del percorso intrapreso negli anni attraverso l’esplorazione di tutte le possibilità per realizzare un serio programma di stabilizzazione, anche diluito nel tempo, per questi 36 lavoratori. La maggioranza non ha voluto farlo e nutriamo molti dubbi sul fatto che questa sia l’unica soluzione possibile.»