In Valle d’Aosta oltre 1.100 bar. Confcommercio appoggia riforma dehors

Confcommercio si è fatta portavoce presso le istituzioni della carta dei dehors a supporto del proposito di riforma e semplificazione previsto nell’art.23 del provvedimento DdL Concorrenza 2023.
Economia

Sono 1.117 i pubblici esercizi attivi in Valle d’Aosta, di cui 341 imprese femminili pari al 30,53 % del totale. 79 le nuove aperture. La fotografia dei bar valdostani arriva da Confcommercio nella giornata internazionale del caffè di oggi, martedì 1° ottobre.

“I bar anche in Valle d’Aosta stanno affrontando le sfide del futuro con una visione chiara: investire in sostenibilità e tecnologia senza dimenticare la centralità della qualità del servizio e della competenza non solo professionale ma anche manageriale” commenta Graziano Dominidiato Presidente Fipe Confcommercio VdA. “È essenziale che gli imprenditori siano in grado di misurarsi con un mercato sempre più incerto e competitivo evitando di imboccare scorciatoie che deroghino ai principi irrinunciabili di trasparenza e qualità. Il bar è un campione del modello italiano di servizio e di convivialità ed è senz’altro il format che più di ogni altro nell’offerta di ristorazione ha saputo interpretare il cambiamento degli stili di vita e di consumo degli italiani” .

In Italia il 49,1% dei bar ha pianificato investimenti per l’anno in corso, con priorità al rinnovamento del banco bar (+14,1%) e agli strumenti digitali come palmari per le comande o totem per consentire ai clienti di fare gli ordini in autonomia (+13,7%).

Un altro importante aspetto da tenere in considerazione è il valore dei bar e dei loro dehors visti e vissuti come luoghi di vita che celebrano il rito del consumo.

“I dehors rappresentano oggi uno straordinario valore per i nostri centri urbani in termini di decoro e legalità, in quanto veicolo di attrattività per le città e di contrasto all’abusivismo, nonché fondamentali presidi di sicurezza.  – prosegue Dominidiato – Dall’occupazione di suolo alla progettazione di spazio pubblico per condividere con le Istituzioni l’idea che i dehors sono una risorsa delle città non un problema. Decoro, legalità e accessibilità devono essere le coordinate su cui sviluppare l’azione di cambiamento sulle autorizzazioni, in un’ottica di riqualificazione e valorizzazione dello spazio urbano. Fipe Confcommercio è la degna portavoce della carta dei dehors a supporto del proposito di riforma e semplificazione previsto nell’art.23 del provvedimento DdL Concorrenza 2023”.

Confcommercio Valle d’Aosta si è fatta portavoce con le Istituzioni inviando dal Presidente della Regione, agli Assessori sino ai sindaci tutti “la carta dei valori dei dehors” per sensibilizzare l’opinione pubblica.

2 risposte

  1. “Decoro, legalità e accessibilità”… Altra narrazione di Confcommercio! I dehors sono spesso rumore molesto, odori molesti, equivalgono a musica a volume eccessivo, spazio abusivo di suolo pubblico ( da anni i vigili non controllano più e senza multe i dehors si allargano silenziosamente impedendo il passaggio agevole delle persone, intralciando accessi privati, biciclette dei clienti mollate davanti ai portoni di privati che devono chiedere permesso x entrare in casa propria….).
    Non proprio il top.
    Controlli più rigorosi invece!
    Confondere guadagni, la crisi sociale delle persone che passano il tempo al bar anziché investire nella propria vita, con il “decoro” e pericoloso!

  2. Le mani sulla città.

    L’importante è il guadagno (gran parte in nero) di 10 “imprenditori” non il sonno dei cittadini.

    L’offerta culturale di Aosta è pari a zero: aperitivo e alcol con ristoranti improvvisati che cucinano nei garage o nei sottoscala

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