Integrativo regionale, le coop: “vogliamo trovare l’accordo in tempi brevi”

Legacoop, Federation des Cooperatives e AGCI aspettano la controproposta dei sindacati e di riprendere la trattativa. "La piattaforma che abbiamo consegnato ai sindacati risponde all’obiettivo di mantenere l’esistente e se possibile di dare ai lavoratori qualcosa in più” sottolineano.
La sede della Fédération des Coopératives Valdôtaines
Economia

“Nessuna volontà da parte nostra di penalizzare i dipendenti che sono per lo più anche nostri soci”. Se il sindacato annuncia battaglia e minaccia lo sciopero sullo stop all’integrativo regionale, le cooperative sociali valdostane, per bocca delle loro organizzazioni di rappresentanza, gettano acqua sul fuoco. “Aspettiamo, a dire il vero già da fine gennaio, la controproposta dei sindacati alla nostra piattaforma” spiega Umberto Fossà, Presidente di Lega Coop.

In ballo ci sono i contenuti dell’accordo regionale di secondo livello che coinvolge 1200 lavoratori circa e una cinquantina cooperative sociali e in particolare il futuro dell’integrativo regionale –200 euro circa in busta paga per ogni lavoratore – dopo che il contratto nazionale lo ha annullato a partire dal 1° gennaio 2020 sostituendolo con il Premio Territoriale di Risultato.

Sul contenuto della loro proposta Legacoop, Fédération des Coopératives Valdôtaines e Associazione Generale Cooperative italiane vogliono comunque fare chiarezza e correggere le informazioni, a loro dire errate, uscite dai sindacati. “La piattaforma che abbiamo consegnato ai sindacati risponde all’obiettivo di mantenere l’esistente e se possibile di dare ai lavoratori qualcosa in più” ha sottolineato Lea Lugon, Presidente della Fédération des Cooperatives Valdotaines.

“Quindi nessun decurtazione dell’integrativo, ma una sua riqualificazione guidata dalla volontà di valorizzare ulteriormente l’apporto lavorativo che nelle nostre realtà cooperative è indispensabile” sottolinea ancora la Lugon. In sostanza, secondo le coop, con la loro proposta il netto in busta paga “potrebbe anche migliorare” perché alcune somme potrebbero essere versate sotto forma di welfare aziendale e quindi agevolate sul piano fiscale e contributivo. “Ci immaginiamo di fatto uno stipendio erogato in due borsellini: uno tradizionale in moneta cash e uno più elettronico in beni e servizi” spiega ancora Lea Lugon.

La novità non deve essere piaciuta ai sindacati che hanno deciso di interrompere dialogo e trattativa. “Stiamo utilizzando i nuovi strumenti previsti dal contratto nazionale che è stato sottoscritto dai sindacati” specifica però Umberto Fossà.

Il muro contro muro non è però un’opzione per le tre organizzazioni di vertice delle cooperative valdostane che ribadiscono la loro volontà di riprendere le trattative. “La nostra proposta è da concordare e non abbiamo posto condizioni particolari su quanto da erogare come stipendio e quanto come welfare”. L’obiettivo è giungere ad un accordo in tempi brevi che superi l’attuale situazione di temporaneità. Per non penalizzare le attuali condizioni economiche dei loro dipendenti le cooperative sociali dal 1° gennaio e fino al massimo al 31 maggio 2020 corrispondono ai lavoratori un integrativo regionale definito temporaneo in attesa di concludere il rinnovo del contratto integrativo regionale. Un termine che diventa perentorio per scongiurare  il rischio di vedere sensibilmente diminuiti gli stipendi dei lavoratori.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte