La Centrale Laitière di Gressan punta sul latte 100% valdostano

Il latte fresco della Centrale Laitière si presenta sul mercato con una nuova veste per valorizzare il territorio valdostano anche attraverso il binomio con le Funivie Monte Bianco. Buono lo stato di salute dell'azienda che punta al mercato fuori Valle.
La Centrale Laitière di Gressan
Economia
Una nuova aurea circonda la Centrale Laitière di Gressan. Qualità, prodotti e consumatori diversificati, una nuova politica aziendale e di marketing, caratterizzano ormai da 4 anni l’azienda valdostana, i cui dati economici e di produzione presentano uno stato di buona salute con prospettive di crescita nel lungo periodo. In questo contesto il latte fresco della Centrale di Gressan si presenta sul mercato con una nuova veste, caratterizzata da 4 nuove confezioni, che vogliono valorizzare il territorio valdostano anche attraverso il binomio con le Funivie Monte Bianco e, in particolare, con l’ottava meraviglia del mondo: il Monte Bianco, simbolo di purezza.
 
A capeggiare su un lato delle nuove confezioni in tetrarex, è infatti la scritta “100% latte valdostano” con una mucca con campanaccio e bosquet che sorride. Su un altro lato della confezione primeggia, invece, la cima più alta d’Europa e il logo delle Funivie Monte Bianco. L’operazione di marketing è stata presentata questa mattina, mercoledì 8 ottobre, nello stabilimento di Gressan dalla proprietà, rappresentata da Marcello Panizzi e Gianni Barailler, da Roberto Rota amministratore delegato delle Funivie Monte Bianco, e dal pubblicitario Enzio Sanguinetti.

"La Centrale del latte ha fatto passi da gigante in questi anni – ha commentato Roberto Rota – per questo abbiamo deciso di unire questi due marchi. Inoltre la nostra attenzione è quella di affidarci esclusivamente a prodotti valdostani nei punti ristoro che gestiamo".

A testimoniare l’affermazione sulla crescita dell’azienda è stato Marcello Panizzi che ha evidenziato "Nel 2004, quando abbiamo rilevato l’azienda, parlare di prodotto con latte escusivamente valdostano faceva sorridere. Oggi possiamo invece scriverlo sulle confezioni. Vogliamo unire il turismo e la filiera agro-alimentare – ha continuato – e questo è un esempio pratico dell’impostazione che ci siamo dati. Il binomio turismo-agricoltura è fondamentale per permetteci di uscire dal contesto locale per proporci fuori Valle, dove grandi colossi la fanno da padrone. La nostra forza sta nell’essere piccoli e bravi".  L’operazione nasce, infatti, dall’esigenza di uscire dai confini valdostani attraverso un prodotto di montagna maggiormente indentificabile.

La politica dei piccoli passi, impostata dalla proprietà dell’azienda, funziona. Con un fatturato nel 2007 di 4,5 milioni di euro e una previsione di incremento pari al 10% per il 2008, la Centrale del Latte ha cancellato così le esperienze infruttuose di alcuni anni fa. Oggi il marchio, che si sta rilanciando sul mercato, può contare su una rete di 500 punti vendita tra Valle d’Aosta e Piemonte. L’organico è di 25 persone e sono circa 30 le aziende che conferiscono il latte alla Centrale di Gressan, alcune di queste per  tutto l’anno, lasciando le mandrie nelle stalle senza più salire in alpeggio. Ogni giorno la Centrale ritira 100-150 quintali di latte, la maggior parte del quale esce sul mercato come latte fresco, la restante in formaggi e yogurt.

Per promuovere le nuove confezioni di latte fresco, in tetrarex e in bottiglia, fino al 20 dicembre 2008 il costo di vendita al pubblico sarà di 1,20 euro, un prezzo più basso di cui si farà carico interamente l’azienda.

Tra i nuovi prodotti della Centrale Laitière di Gressan figura infine “La Valdostana dolce”, un formaggio che rispecchia da tutti i punti di vista la fontina, ma che utilizza latte pastorizzato e non crudo. Il prodotto, in lavorazione da questa estate, sarà rivolto alla grande distribuzione, ristoranti e alberghi.

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