Per il secondo anno consecutivo il Centro congressi di Palazzo Rospigliosi, a Roma, ha ospitato l’edizione 2024 del Premio “Amiche della Terra – Storie di donne che nutrono il mondo”, riconoscimento dedicato alle imprenditrici agricole che stanno portando avanti pratiche virtuose che combinano tradizione e innovazione, con un forte impegno per la tutela dell’ambiente.
Ad ottenere il Premio diversi progetti che non solo valorizzano il territorio, ma promuovono anche l’inclusione sociale e le pratiche sostenibili: dalle attività come lo yoga tra i campi di lavanda, all’agri gelateria che rivitalizza un piccolo borgo, passando dalla lana trasformata in abito alla fattoria sociale che accoglie lavoratori stranieri fino ad arrivare all’eco-rotaia in vigna.
Tra le storie di successo si è distinta, nella categoria Donne e Futuro, quella della valdostana Sara Manganone che ha riacceso la passione per il vigneto di famiglia a Pont-Saint Martin, abbandonato da decenni, creando la prima eco-rotaia al 100 per cento sostenibile per raggiungere i ripidi terrazzamenti e coltivare anche nelle aree più impervie. Un’innovazione green che favorisce l’ambiente e supporta il lavoro agricolo nelle zone marginali. Manganone è stata premiata dal presidente nazionale Ettore Prandini.
“Le imprenditrici come Sara Manganone testimoniano in modo concreto come l’agricoltura rappresenti oggi, e ancor più in territori marginali come la Valle d’Aosta, un volano per lo sviluppo e la crescita economica e, allo stesso tempo, un presidio del territorio fragile e a rischio sul piano del dissesto idrogeologico” commentano Alessia Gontier ed Elio Gasco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.
“Nel contesto agricolo, inoltre, le donne stanno emergendo come protagoniste, portando innovazione, sostenibilità e passione in ogni campo grazie ad un profilo alto, ad una specializzazione e alla capacità di associare l’attività primaria, ovvero la semplice coltivazione, con altre attività nel campo turistico, didattico e sociale” chiudono Gontier e Gasco.