L’economia regionale è in timida ripresa

La relazione di Massimo Lévêque, docente dell’università della Valle d’Aosta, fotografa una situazione difficile soprattutto per le famiglie. alle prese con il caro prezzi. Un suggerimento alle imprese locali: "investite nella green economy".
Giornata dell'Economia
Economia

Ma quanto durerà ancora questa crisi? Le prospettive economiche della Valle d’Aosta sono state al centro della relazione di Massimo Lévêque, docente dell’università della Valle d’Aosta, presentata dalla Chambre regionale nel quadro della Giornata dell’Economia 2011. Assente il presidente della camera di commercio Pierantonio Genestrone, ancora vittima di un malore. A livello mondiale, ha esordito Lévêque, la situazione sta migliorando, ma molto lentamente e con ritmo diseguale da Paese a Paese. La crisi, in Valle d’Aosta, si è accanita con meno forza, anche se a farne le spese è stato soprattutto il settore manifatturiero. Le prospettive future sono improntate a un cauto ottimismo: vari indicatori come il Pil, i consumi, le esportazioni, gli investimenti industriali e il numero delle imprese segnalano una lieve crescita in atto. Nel suo riepilogo finale, l’economista assegna il semaforo verde, giallo o rosso ai differenti indicatori significativi. Le criticità principali sono ben evidenti: il semaforo rosso è assegnato ai prezzi, in fase di impennata, ai depositi bancari delle famiglie e al tasso di occupazione, che nonostante una timidissima ripresa è ancora lontano dal recuperare gli standard del 2008. A 30 mesi dalla crisi, mancano all’alppello duemila posti di lavoro. La crisi comunque è stata tamponata dagli interventi regionali. "Il pacchetto di misure di sostegno a imprese, famiglie e residenti meno abbienti è importante, ma per rilanciare l’economia sono tre gli aspetti fondamentali da incoraggiare: l’innovazione, l’aumento della produttività e il rafforzamento degli sbocchi sul mercato internazionale" ha evidenziato il relatore.

Nella relazione è mancato qualsiasi accenno all’agricoltura. “Ogni anno scompaiono aziende agricole – ha sostenuto Augusto Rollandin, motivando l’assenza. “Chi resiste vive grazie ai contributi europei e regionali”.
Se i conti sono in rosso il futuro però vira verso il verde. Almeno, è questa la raccomandazione che Lévêque ha fatto agli imprenditori valdostani. L’economista ha sottolineato i pregi della Green economy, settore finora immune dalla crisi e con potenziali di crescita superiori alla media. “Si parla di energie alternative, efficienza energetica, ciclo dei rifiuti e reti idriche – ha evidenziato – ma anche di economia verde in senso largo, con l’applicazione dei modelli di sostenibilità ambientale a settori chiave come il turismo e l’agroalimentare. Ripresa dell’occupazione, ricerca, formazione e competitività accresciuti sono i corollari di questa ipotesi di sviluppo”.
 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte