“In questo momento, caratterizzato dalla necessità di adattamento al cambiamento climatico e dalle importanti sfide della transizione energetica, crediamo che sia fondamentale riunire esperti e operatori del settore per tracciare una rotta comune, al fine di mettere in luce le potenziali opportunità di sviluppo delle rinnovabili in Italia e favorire una sensibilizzazione sul loro ruolo strategico”. Così l’amministratore delegato di Cva Giuseppe Argirò intervenendo al primo Forum delle Energie Rinnovabili “Renewable Thinking”, ideato dalla Compagnia Valdostana delle Acque -, in collaborazione con The European House – Ambrosetti e con il patrocinio di Elettricità Futura, individua le direttrici e le leve strategiche per accelerare il dispiegamento delle rinnovabili nel Paese e agevolare il raggiungimento dei target delle rinnovabili al 2030.
Durante la due giorni in corso a Saint-Vincent è stato presentato lo Studio “Lo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia” realizzato The European House – Ambrosetti secondo il quale comunità energetiche rinnovabili, agrivoltaico, eolico offshore, revamping e repowering, pompaggi elettrici e reti elettriche sono gli ambiti di sviluppo che possono contribuire ad accelerare il processo di transizione energetica.
Il position paper è stato presentato questa mattina all’interno dell’evento, che ha l’obiettivo di diventare il punto di riferimento annuale per favorire una riflessione strategica sull’evoluzione delle fonti rinnovabili in Italia.
Nella due giorni del Forum sono intervenuti, tra gli altri, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il Presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin, il Direttore Scientifico di ASVIS Enrico Giovannini, il Presidente della Fondazione Courmayeur Mont-Blanc e Vice Chairman and Senior Advisor di Morgan Stanley Domenico Siniscalco, il Rettore emerito e Professore di Economia ambientale dell’Università Ca’ Foscari e Vice Presidente IPCC Carlo Carraro, il Presidente di Elettricità Futura Agostino Re Rebaudengo, il Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti Valerio De Molli, l’AD di ERG Paolo Luigi Merli, l’AD di Edison Nicola Monti.
In un contesto generale in cui la decarbonizzazione è sempre più centrale, la prima versione dell’aggiornamento del PNIEC Italiano – Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima – ha rivisto al rialzo i target per le rinnovabili (FER): +70 GW rispetto a oggi. L’obiettivo è, però, più conservativo rispetto a quanto previsto nella bozza del Decreto Aree Idonee (+80 GW) e nel Piano 2022-2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura, in coerenza con il REPowerEU (+85 GW). Inoltre, la quota FER nel mix elettrico prevista dal PNIEC al 2030 è pari al 65%, 16 punti percentuali in meno al target indicato dalla Spagna e di 15 punti percentuali in meno della Germania.
Raggiungere i target sull’installazione di rinnovabili previsti al 2030 richiederà investimenti compresi tra 74 (secondo il PNIEC + 70 GW) e 90 miliardi di euro (solo per la generazione elettrica secondo il target +85 GW del Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura e coerente con il REPowerEU), con l’attivazione fino a 540mila nuovi occupati (nel settore elettrico e nella sua filiera industriale) e una riduzione delle emissioni fino a 270 milioni di ton CO2 nel periodo del Piano.
Allo stesso tempo, le ricadute economiche attese sono importanti: si genererebbero benefici economici compresi tra 121 e 148 miliardi di euro nella sola generazione elettrica.