Nuovi casi di predazione di bestiame in Valle d’Aosta. Ieri sulla collina di La Salle un allevatore ha trovato all’alba uccisi una pecora e un agnello, custoditi all’interno di un recinto. Nella notte fra il 7 e l’8 maggio un altro episodio è stato segnalato a Saint-Marcel, in un pascolo a 700 metri, a poche centinaia di metri dal centro abitato. La predazione ha interessato una mandria bovina, implicando la morte di un “pregiato” capo di razza piemontese nonché il ferimento di altri soggetti.
“Più volte segnalati, fotografati, addirittura ripresi in filmati video da residenti in zona, i principali sospettati, seppur in attesa di formale conferma da parte del Corpo Forestale, sembrano essere alcuni esemplari di lupo.” scrive in una nota la Confederazione italiana agricoltori “Pertanto, qualora giungessero le opportune conferme, si constaterebbe come anche l’attività di monitoraggio attualmente in corso non si traduca materialmente in un deterrente alle predazioni.”.
La stessa associazione segnala, inoltre, “una crescita esponenziale di tensione nella categoria degli allevatori, sempre meno fiduciosa nelle azioni messe in campo dalle Istituzioni.” Pur proponendosi, come altre associazioni, per “trovare soluzioni efficaci”, moderando “i rapporti fra allevatori e resto della società”, la Cia sottolinea come “tale ruolo non potrà essere garantito qualora non vengano al più presto ripristinate condizioni di sicurezza per il mantenimento delle pratiche di pascolamento, attualmente minacciate dal problema delle predazioni, ormai frequenti anche in Valle d’Aosta”.