Piccoli segnali di ripresa per le imprese in Valle. Confindustria: “Occorre ancora prudenza”

Lo spiegano i dati dell'indagine previsionale sull'andamento dell'economia valdostana per il primo trimestre del 2017. Crescono, in proiezione, gli ordini e gli investimenti mentre dovrebbero tenere i livelli occupazionali.
Paolo Giachino
Economia

“Un miglioramento congiunturale per l’industria valdostana” che però “non appare ancora sufficientemente stabile e solida per garantire una crescita continuativa e costante dei livelli economici”. Questa la situazione fotografata da Confindustria Valle d'Aosta nella sua indagine previsionale sull'andamento dell'economia valdostana per il primo trimestre del 2017. Dati quindi con lieve segno positivo, non sufficienti comunque a parlare di una vera e propria ripresa.

Restano sostanzialmente stabili sia l’utilizzo degli impianti che l’andamento degli incassi, mentre si consolida la composizione dei carnet degli ordini, dal momento che le aziende con ordini per meno di un mese scende al 12,5%, circa 32 punti in meno rispetto al trimestre precedente.

Migliora il saldo dell’occupazione, in aumento rispetto ai trimestri precedenti fortemente negativi, con solo l’8% delle imprese che prevede di ricorrere alla cassa integrazione, anche se Confindustria resta cauta: Il cammino per il ritorno ai livelli pre-crisi è ancora lungo – scrive in una nota – ma i risultati della nostra indagine evidenziano un maggior clima di fiducia legato alle buone performance della produzione e dei nuovi ordini, anche export, che sono incoraggianti e rimarcano la vitalità delle nostre aziende”.

Aumentano anche gli ordini con un incremento del 15,38% (erano al 12% nello stesso periodo del 2016 mentre nel quarto trimestre 2016 il valore era negativo con -8,82) grazie anche all’espansione del fatturato estero (18,18%, contro il 10% del trimestre precedente), mentre dovrebbero tenere i livelli occupazionali – per il 74% degli intervistati – con un trend che sembra aver invertito la tendenza negativa portandosi al -2,33%, contro il -13,16 del quarto trimestre 2016. Le indicazioni meno ottimistiche provengono dal settore manifatturiero.

Accelerano lievemente anche gli investimenti mentre il 50% degli intervistati indica ancora dei ritardi nei pagamenti, contro il 56,76% del trimestre precedente.

Stando ai dati il saldo ottimisti/pessimisti – tra gli intervistati nell'indagine sul settore industriale –, infatti, evidenzia un +15 nelle previsioni di aumento della produzione e di nuovi ordini e un +18 per gli ordini export, fattore che si riverbera nell'aumento di 2,57 punti della percentuale delle imprese che prevede di fare investimenti. A livello settoriale, invece, le aspettative ottimistiche riguardano sia il manifatturiero che i servizi.

Piccoli segnali di uscita dal tunnel, che Confindustria VdA prende comunque con le pinze: “Pur senza sottovalutare i dati positivi – prosegue la nota – occorre ancora molto prudenza nelle valutazioni di medio periodo condizionate da fattori globali di incertezza. Per il recupero competitivo della nostra economia sono certamente importanti le misure messe in campo dall’amministrazione regionale per gli investimenti, la ricerca e l’innovazione”.

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