Mentre si allontana sempre più la possibilità che il 15 febbraio arrivi il via libera alla mobilità interregionale – sono le regioni stesse a chiedere la proroga del divieto – il Consiglio Valle all’unanimità ribadisce la necessità di riaprire gli impianti sciistici.
In chiusura della due giorni di lavoro l’Assemblea ha approvato una risoluzione sottoscritta da tutti i gruppi consiliari che impegna il governo regionale a definire con Finaosta le modalità di apertura, trovando le contromisure a sostegno delle società di impianti di risalita, sia con risorse proprie che con i ristori nazionali. Viene inoltre chiesto al Presidente Lavevaz di emanare un’ordinanza per definire le modalità tecniche di riapertura. La Valle d’Aosta ha fissato come data della ripartenza il prossimo 18 febbraio. Senza lo spostamento fra regioni è possibile che la riapertura interessi solo i principali comprensori.
“La situazione economica delle vallate laterali è a rischio. – ha scandito in aula Albert Chatrian, capogruppo di AV – Ancora oggi, si sta ventilando la possibilità di non riaprire gli spostamenti tra regioni. Noi riteniamo che dal 18 febbraio ci siano le condizioni per sfruttare l’apertura degli impianti di risalita. Questa risoluzione è un documento di indirizzo in un momento molto difficile che può comunque diventare un’opportunità per il prosieguo della stagione invernale. Dobbiamo ripartire, dobbiamo avere uno scatto d’orgoglio per ridare speranza e dignità a chi abita in montagna, a chi ha investito ed è senza lavoro.’
No alla riapertura fino alle 22 dei ristoranti
Sempre in serata il Consiglio Valle ha bocciato (20 astensioni e 14 a favore) la risoluzione della minoranza che chiedeva al presidente della regione di consentire ai ristoranti l’apertura fino alle ore 22 e ha approvato l’iniziativa presentata dalla maggioranza che chiede al Presidente della Regione di farsi portavoce presso la conferenza delle regioni e il governo nazionale dell’esigenza di adattare i protocolli nazionali e le disposizioni limitative delle attività di somministrazione alimenti e bevande, a valutare compatibilmente con i protocolli sanitari e previo confronto con gli organismi di supporto la possibilità di concedere parziali allentamenti delle norme nazionali relativamente agli orari di chiusura degli esercizi di somministrazione, fermo restando l’esigenza di salvaguardia della salute pubblica. Infine viene chiesto al Presidente della Regione di ribadire in sede nazionale la necessità di maggiore flessibilità riguardo alla chiusura dei confini regionali, che risulta penalizzante per il per il comparto turistico valdostano, compresa la casa da gioco di Saint – Vincent.