‘Seigneurs de Valleise’: il nuovo nobile nato in casa « La Kiuva »

Lo spumante brut presentato porta il nome dei Signori del castello che, nel Seicento, fu la più sontuosa dimora dei Valleise, una delle quattro antiche famiglie che tenevano il prim'ordine nelle assemblee generali del Ducato di Aosta
Castello Valleise
Economia
"Un vino spumante brut intrigante, lungo, morbido, dalla giusta freschezza, dal perlage di media intensità e con una gradazione di 12 gradi e mezzo”. E’ in breve la descrizione del “Seigneurs de Vallaise”, nuovo nato in casa “La Kiuva”, la cooperativa vitivinicola di Arnad in Fraz. Pied de Ville, presentato ufficialmente venerdì scorso nelle suggestive sale del Castello Vallaise di Arnad. La Kiuva ha presentato così “il nuovo nobile nato” tra le produzioni della Cooperativa, un prodotto che nasce in purezza dai vitigni di chardonnay adiacenti al castello e che è stato spumantizzato in via sperimentale dall’Institut Agricole Régional. Lo spumante porta, non a caso, il nome dei Signori del castello che ha fatto da cornice suggestiva alla manifestazione e che, nel Seicento, fu la più sontuosa dimora dei Vallaise, una delle quattro antiche famiglie che tenevano il prim’ordine nelle assemblee generali del Ducato di Aosta.
 
Presente ad Arnad dal 1975, la Cooperativa La Kiuva vanta la partecipazione di cinquanta soci ordinari e una produzione annua di circa 70.000 bottiglie che portano in etichetta alcune tra le migliori denominazioni DOC Valle d’Aosta: Picotendro (Nebbiolo) nelle denominazioni Arnad Montjovet e Arnad Montjovet Supérieur, Chardonnay, Petite Arvine. La produzione del nuovo nato si limita a 1600 bottiglie e i progetti futuri parlano di nuove produzioni. Turismo ed enogastronomia di nicchia rappresentano il binomio vincente di questo comune della bassa Valle, ormai noto per la qualità dei prodotti locali, basti nominare, oltre alle produzioni vitinicole, il lardo. Questo il commento in apertura del sindaco di Arnad, Pierre Bonel che ha evidenziato come “proprio i prodotti di nicchia danno un nuovo rilancio al turismo locale e come l’amministrazione comunale creda molto in questo sodalizio”. Affermazioni riprese dall’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Isabellon che ha sottolineato inoltre “la sinergia che esiste oggi tra la valorizzazione del castello e dei vitigni che lo circondano con la produzione locale” richiamando infine il nuovo marchio di eccellenza “Saveurs d’Antan”.

A ripercorrere il lavoro svolto in questi anni per la rivalorizzazione dei vitigni autoctoni presenti sul territorio è stato il presidente della cooperativa La Kiuva, Ivo Joly, che ha auspicato la valorizzazione del Castello Vallaise, cornice dell’evento, come futuro luogo di promozione e valorizzazione della produzione vitivinicola di Arnad.

Alberto Capietto, coordinatore commerciale, ha anticipato al pubblico presente il nuovo progetto in cantiere che si concretizzerà tra qualche anno “creare uno spumante di qualità rosato, creato interamente in casa, con una spumantizzazione da uve picodendro (Nebiolo)”. Una nuova etichetta dunque in casa La Kiuva potrebbe vedere luce tra pochi anni.

La presentazione del primo spumante brut di Arnad è stata anche l’occasione per presentare il restyling del marchio che d’ora in poi apparirà su tutte le nuove etichette della Cooperativa. “Al lettering “LA KIUVA” è stato conferito un “guizzo” e uno spirito moderni, mentre il visual è stato ridisegnato per rappresentare più verosimilmente una “kiuva” (covone) di foglie”.

Nell’etichetta del “Seigneurs de Vallaise” si ritrovano i colori principali dello stemma Vallaise: rosso, bianco e argento e gli elementi iconografici dominanti: la stella e la croce. A chiudere il cerchio, riportato sul collarino, il motto della famiglia “Festina Lente”, dal latino “affrettati piano”, un apparente paradosso, un misto di urgenza e pazienza che ben si può attribuire a chi, della produzione vitivinicola, ha fatto un’arte.

Gianni Bonel, ospite di casa, ha ripercorso infine la storia del Castello Vallaise, verso il quale si stanno muovendo interessi e possibilità di valorizzazione. Lo hanno anticipato i relatori più volte, lo ha confermato l’assessore Isabellon evidenziando che l’assessorato regionale alla Cultura sta valutando la possibilità di valorizzare la costruzione in futuro.

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