Due settimane fa i sindacati l’avevano scandito chiaramente: sulla disdetta unilaterale del contratto integrativo delle cooperative sociali erano pronti allo sciopero.
Arrivati al dunque, le parti sociali ribadiscono: “A Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Uiltucs e Savt Servizi – scrivono – non è andata giù la disdetta dell’accordo integrativo tout court da parte delle cooperative. A pagare le conseguenze sono le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative, che nella busta paga verrebbero privati dei 200 euro medi mensili, disposti dal contratto integrativo regionale. Uno smacco che i lavoratori non meritano. Davanti alla supponenza delle cooperative valdostane, che pensano di poter fare il buono e il cattivo tempo sulle spalle dei tanti dipendenti (alcuni anche soci all’interno delle stesse), rispondiamo in maniera netta e chiara, in modo che sia lampante a tutti che sui diritti non si scherza. Siamo pronti allo sciopero generale”.
Nel mezzo i sindacati hanno incontrato chi nelle coop lavora: “In queste settimane abbiamo organizzato assemblee unitarie su tutto il territorio valdostano (da Morgex ad Aosta fino ad arrivare a Verrès) – aggiungono nella nota stampa –. Abbiamo percepito il disagio e raccolto la rabbia dei tanti lavoratori che si sentono usurpati di un loro diritto, a fronte anche di una mole di lavoro, che tanti di loro hanno dovuto fronteggiare in tutti questi anni. E l’amara risposta ad anni di dedizione qual è stata? Lo stralcio dell’accordo. Un vero e proprio schiaffo in faccia al loro lavoro. Infatti gli oltre 400 lavoratori che hanno preso parte alle assemblee anche a nome di tanti loro colleghi che non hanno potuto partecipare perché in sevizio, ci hanno dato mandato di indire lo stato di agitazione”.
Parti sociali che tirano dritto: “Per tutelare i loro diritti – concludono – non guarderemo in faccia nessuno a questo punto, vista la pochezza con cui ‘i signori’ delle cooperative hanno agito a ridosso delle festività natalizie, facendo la disdetta dell’accordo integrativo, nonostante i patti fossero quelli di aspettare l’incontro che sarebbe dovuto avvenire a gennaio. A questo punto da parte nostra continua il muro contro muro, visto che non c’è stato alcun cambio di marcia sostanziale”.