” Senza risposte chiare e tempi compatibili si rischia dì mettere in discussione la funzionalità stessa del traforo del Gran San Bernardo“. A lanciare l’allarme su uno dei nodi importanti del traffico stradale internazionale è l’Assessore regionale alle Partecipate Luciano Caveri, che ieri ha preso parte a Crans Montana alla Commissione mista italo-svizzera per il traforo del Gran San Bernardo.
“L’impegno finanziario per il tunnel di sicurezza, che verrà inaugurato nei prossimi mesi, peserà sui conti della Sitrasb, che è stata anche penalizzata dal calo dei transiti a causa della pandemia – prosegue l’Assessore -. Così come è gravosa la manutenzione dì quel sistema di ponti e opere d’arte che portano all’accesso al tunnel. In più bisogna svolgere importanti lavori di rifacimento all’interno del traforo stesso. Per poter far fronte a tutto ciò da tempo si è prospettato, anche per gli investimenti pur meno gravosi sul lato svizzero, un allungamento della concessione in scadenza nel 2034, che era stata indicata per il 2050 e oggi prudenzialmente dovrebbe essere al 2070.”
Senza questa proroga è a rischio la sostenibilità del traforo.
“Sarebbe auspicabile un intervento finanziario statale rapido per far fronte ai lavori dì rifacimento della soletta di ventilazione che gli svizzeri sono già pronti a realizzare – prosegue Caveri – e sarebbe auspicabile, inoltre, una eventuale riflessione con Anas sulla gestione della strada di accesso al tunnel dall’abitato di Saint-Rhémy en Bosses, sgravando Sistrasb da costi manutentivi che si prospettano insostenibili”.
La Regione chiede scelte rapidi e tempi certi. “Il mio personale impegno, ancora una volta, è stato quello di sensibilizzare le autorità italiane presenti a questo consesso, data l’importanza strategica di questo asse stradale che si riverbera non solo sul territorio regionale ma su tutto il territorio nazionale”.