Pareggia sulla cifra di 148 milioni 53mila euro, il bilancio della “Casinò de la Vallée” Spa chiuso allo scorso 31 dicembre 2017. Il primo documento contabile sottoscritto dall’amministratore unico Filippo Rolando, verosimilmente, è destinato a battere il record del numero simultaneo di mani in cui è finito. Oltre ai soci (Regione e Comune di Saint-Vincent), com’è normale che sia, copia ne è andata al giudice fallimentare del Tribunale Marco Tornatore, competente per la richiesta di concordato preventivo avanzata dall’azienda, e del sostituto procuratore Luca Ceccanti, che – dopo averlo esaminato assieme alla Guardia di finanza – ha depositato istanza di fallimento della società.
Le voci attive
Dalle 202 pagine dei vari documenti che lo compongono, depositati alla Camera di commercio dopo l’assemblea dei soci dello scorso 9 novembre, in cui è stato approvato, emerge una fisionomia aziendale con evidenti solidità, ma anche lampanti rigidità. Il “cuore” patrimoniale della società è costituito dalle “immobilizzazioni materiali”, cioè da beni posseduti della società che gestisce il Casinò e l’annesso complesso alberghiero: terreni e fabbricati per 105 milioni 513mila euro, impianti e macchinari per 17 milioni e 164mila e attrezzature industriali e commerciali per 1 milione 807mila. In totale, 129 milioni 581mila euro.
Restando nell’attivo, i crediti ammontano a 4 milioni e 570mila. La maggior parte, cioè 2 milioni di 421mila, sono vantati verso clienti (e il loro rientro è interamente atteso entro l’esercizio in corso). Quindi, s’incontrano le disponibilità liquide: 6 milioni 652mila in depositi bancari e postali (elevate a seguito dei due trasferimenti della Regione in ordine al piano aziendale del maggio 2017), 1 milione 504mila in assegni e 4 milioni 221mila euro di denaro e valori in cassa. In tutto, 12 milioni 377mila euro. Nell’esercizio precedente, che non aveva visto erogazioni da piazza Deffeyes, al 31 dicembre 2016 era disponibile una somma di circa la metà: 6 milioni 203 mila.
Il passivo
Tra le passività è iscritto il capitale sociale: 56 milioni di euro, in azioni detenute per 55 milioni 975mila dalla Regione e 25mila dal comune di Saint-Vincent. Alla fine dell’anno precedente, era di 120 milioni. E’ stato ridotto di 64 milioni nel febbraio 2017, per utilizzare 62 milioni 681mila euro a parziale copertura delle perdite accumulate sino al 30 settembre 2016. Ciononostante, l’esercizio 2016 si era chiuso con un deficit di 46 milioni 590mila e quello “fotografato” dal bilancio appena adottato ammonta a 21 milioni 533mila euro.
I debiti raggiungono un totale di 80 milioni 382mila. La quota più significativa, 48 milioni 920mila, è verso delle controllate regionali (in prevalenza Finaosta, per quote dei mutui accesi a medio/lungo termine, ma anche In.Va. e CVA Trading). L’indebitamento verso le banche è di 13 milioni 800mila, quello verso i fornitori di 5 milioni 174mila e quello tributario di 3 milioni 996mila (dovuti all’Erario per ritenute sul lavoro dipendente e per l’Iva). Si registrano, inoltre, “debiti verso altri” per 6 milioni 357mila, di cui 3 milioni 801mila nei confronti del personale, per retribuzioni ed altre componenti (vedi le indennità riconosciute, a titolo di fine rapporto, ai dipendenti che hanno fruito del piano di incentivazione all’esodo attuato sulla base della “legge Fornero”).
Costi e ricavi
I ricavi delle prestazioni (che includono, sostanzialmente, il gioco e l’attività alberghiera) hanno fatto totalizzare 60 milioni 885mila euro. L’analisi sull’andamento dei singoli giochi è approfondita in un apposito articolo, ma la voce è in evidente calo, perché nel bilancio 2016 era di 63 milioni 300mila. Malgrado la flessione si tratterebbe comunque di un elemento di proficuità di tutto rispetto, ma viene quasi assorbito dai costi per il personale, pari a 54 milioni 245mila, dei quali 29 milioni 496 mila per salari e stipendi. Nel dettaglio, le retribuzioni dei dipendenti del Casinò ammontano a 24 milioni 20mila e quelle della parte alberghiera 5 milioni 475mila euro.
Aggiungendo le altre voci che vi concorrono, il valore della produzione dell’azienda di Saint-Vincent è di 63 milioni, costandone 83 e 127mila. Uno sbilancio di oltre 20 milioni che pesa come una lapide sui conti della società. Se la domanda, a questo punto, fosse: “ma quanti dipendenti ha il Casinò?”, sappiate che il bilancio offre la risposta: allo scorso 31 dicembre ne risultavano 644, suddivisi in 3 dirigenti, 10 quadri, 486 impiegati (voce che include i croupiers) e 145 operai. Un conto che non considera, per il contratto turistico alberghiero, il personale a tempo determinato e gli “extra”, che sono stati in tutto 27 (meno della metà rispetto al 2016, quando furono 55). Inoltre, la casa da gioco ha visto, per la prima volta, il ricorso a 7 lavoratori “a chiamata”.
Insomma, arrivati alla fine delle 202 pagine, si può affermare che il patrimonio c’è e i ricavi (per quanto in riduzione) anche. Le “dolenti note” sono un indebitamento importante (oltretutto, nei confronti della finanziaria regionale, cioè dello stesso soggetto che detiene il 99.9% della “Casinò de la Vallée”) e un personale dal costo fuori da ogni parametro contabile e logico (paradossalmente aggravato dal ricorso alla procedura di pensionamento anticipato con la “legge Fornero”). Da questi dati, ognuno dei soggetti cui è andato il bilancio ha tratto le sue conclusioni. Diverse, in alcuni casi diametralmente (come tra Procura e Regione), ma tutte scaturite da questi indicatori.
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Più che lo stato patrimonale attivo e passivo , è molto più significativo analizzare il rendiconto finanziario ed i flussi di cassa che ci danno il prospetto della posizione finanziaria netta ( a breve termine e lungo termine)