Un piano triennale da 134milioni di euro per lo sviluppo delle infrastrutture e del sistema informativo. E’ quanto ha approvato oggi, anche con i voti del Popolo della Libertà e dell’Alpe, il Consiglio regionale, dando gambe a un documento che, da qui al 2013 dovrà portare la banda larga – cioè l’accesso veloce ad Internet – in tutta la regione, creare una carta regionale dei servizi, per l’accesso ai servizi erogati dalla Pubblica amministrazione, e diffondere sempre più l’interazione online tra la Pubblica Amministrazione, i cittadini e le imprese attraverso tecnologie affidabili uniformi.
“Questo piano pluriennale – ha dichiarato in aula il presidente della Regione, Augusto Rollandin – rappresenta bene l’intento della Regione di proseguire nel ruolo di coordinamento e di impulso nello sviluppo dell’innovazione della pubblica amministrazione, nella consapevolezza che le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni costituiscono uno stimolo importante per lo sviluppo socio-economico e per l’occupazione”.
Fra le azioni previste, c’è anche la creazione di un sistema di infomobilità e uno di videosorveglianza sul territorio per la prevenzione di attività criminose.
E a proposito della banda larga, Rollandin ha riferito che è stato approvato nel 2009 il progetto preliminare di Piano di sviluppo di reti di nuova generazione attualmente in fase di notifica alla Commissione Europea. “Sempre nel 2009 – ha aggiunto Rollandin – è stato avviato un primo stralcio che prevede la posa di tratte di fibra ottica lungo le vie d’acqua della Compagnia valdostana delle acque”.
Voto positivo da parte del Popolo della Libertà, ancora in bilico fra maggioranza e opposizione. “Questo piano – ha detto il capogruppo del PdL, Massimo Lattanzi – segna una discontinuità rispetto ai documenti precedenti perché affronta il problema centrale della banda larga che può far fare un salto di qualità alle imprese e alle aziende nel settore del turismo. Se questo piano verrà realizzato la nostra regione avrà un incremento delle opportunità economiche”.
Le risorse finanziarie complessive richieste dal Piano per il periodo 2010 – 2013 ammontano a circa 122 milioni di euro, di cui 48 milioni per spese correnti e 74 milioni per spese di investimento. Di questi sono stati iscritti a bilancio per il periodo 2010-2012 circa 80 milioni di euro, mentre il fabbisogno stimato per l’anno 2013 ammonta a circa 30 milioni di euro. A questi fondi si aggiungono poi circa 13 milioni di euro derivanti da finanziamenti statali e europei.
Critica, invece l’opposizione, con il PD che si è astenuto: “Oggi – ha detto dai banchi del Partito Democratico, Raimondo Donzel – votiamo un documento che prevede azioni che, di fatto, sono partite già sei mesi fa, in modo sparso e senza un piano di programmazione. Vedo che gli obiettivi posti in maniera pomposa nel piano sono già stati raggiunti e superati in altre regioni”.