Valle d’Aosta e Trentino, modelli a confronto

Da sempre il Trentino rappresenta per la Valle d’Aosta il principale modello di riferimento oltre che il primo competitor alpino, vediamo dove ci differenziamo.
Cervino X Trail (foto d'archivio)
Economia, Società

Nel campionato delle destinazioni alpine assistiamo ormai da molto tempo ad un’avvincente gara dove le posizioni di classifica sembrano però rimanere sempre immutate. Per una sorta di tradizione, o per sentito dire, ma talvolta senza grande cognizione di causa, la classifica vede il Piemonte rincorrere la Valle d’Aosta mentre la nostra regione guarda al Trentino come principale modello di riferimento. Da quelle parti i Trentini osservano con ambizione l’operato dell’Alto Adige il quale a sua volta rincorre in vetta alla classifica il Tirolo. Non abbiamo inserito Lombardia (assimilabile al prodotto Piemonte) e Svizzera che in questa strana classifica fanno un gioco a sé ma che certamente rappresentano due schieramenti di prim’ordine nello scenario illustrato.

Vogliamo però concentrarci sul binomio Valle d’Aosta – Trentino, spesso e volentieri chiamato in causa, talvolta in maniera inopportuna. Premesso che, come tutti gli addetti ai lavori sanno, la dimensione dell’offerta trentina supera di gran lunga quella valdostana, con le dovute proporzioni, è comunque possibile fare delle associazioni e dei confronti sul prodotto per cercare di capire dove possiamo fare la differenza. Un recente viaggio in Trentino di chi vi scrive ci ha concesso di approfondire alcuni argomenti interessanti; un primo aspetto emerso da alcuni colloqui informali con gli operatori della zona è che la crisi degli ultimi mesi non sembra aver risparmiato nemmeno il Trentino dove in alcune località si segnano dei cali importanti di presenze anche di alcune decine di percentuale.

Non che la cosa ci faccia piacere, e forse nemmeno il detto “mal comune mezzo gaudio” ci consola più tanto, ma indubbiamente è un segnale che di fronte a certe crisi strutturali è difficile per tutti trovare la chiave di volta. Un po’ a sorpresa abbiamo constatato anche come le difficoltà organizzative, di fare sistema e giocare in un’unica squadra, siano un fenomeno probabilmente insito nella natura umana e che non risparmia nemmeno gli operatori di quelle zone. Forse qualcuno potrà sentirsi sollevato ma ciò non toglie di fatto l’attenzione su una problematica, quella di fare rete, alla quale sembrano non esserci soluzioni, malgrado i tanti proclami e qualche sporadico caso di successo. Se dal punto di vista delle relazioni umane e dell’integrazione del prodotto tra le diverse destinazioni, anche il Trentino segnala qualche lacuna, è però innegabile la loro capacità unitaria di comunicare il brand Trentino in maniera chiara e compatta.

A questo elemento, non ce ne vogliamo alcuni operatori, dobbiamo aggiungere un’ottima capacità imprenditoriale dei singoli, in Valle d’Aosta riscontrabile solo in alcuni casi di successo. E’ però veramente lampante come l’elemento di forza della Valle d’Aosta sia la montagna di alta quota, un jolly da giocare mai sfruttato. Per fare un esempio, le malghe del trentino si trovano ad altitudine basse se confrontate con la Valle d’Aosta e sono spesso raggiungibili anche in automobile mentre in Valle d’Aosta si ritrovano invece i veri alpinisti, i veri cultori della montagna che vivono in armonia con essa, la Valle d’Aosta è terra di grandi sfide come i Trail e il Tor des Géants, questa è il nostro vero valore aggiunto che ci può consentire una chiara differenziazione di prodotto.

 

A CURA DU TURISMOK
 

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