Verrès Spa: mercoledì sciopero e presidio dei lavoratori a Palazzo regionale

"Dopo l'incontro del 3 agosto scorso con la Regione - spiega Enrico Monti della FiomCgil - siamo ancora incerti su quando si costituirà la nuova società e su quale forma avrà, se sarà una inhouse o se il Poligrafico prenderà in gestione la lavorazione".
Economia

I lavori del Consiglio regionale riprenderanno, cosi come si erano chiusi a luglio, con una protesta. Dopo i forestali, i lavoratori dell’Olivetti e quelli della Fintel Costruzioni, mercoledì prossimo 19 settembre, ad aspettare i consiglieri regionali nel giorno del loro rientro in aula, vi saranno gli operai della Verrès Spa. Il presidio coinciderà con la giornata di sciopero indetta dai sindacati Fim-Cisl, FiomCgil, Savt-Met e Uilm-Uil e le Rsu.

"Dopo l’incontro del 3 agosto scorso con la Regione – spiega Enrico Monti della FiomCgil – siamo ancora incerti su quando si costituirà la nuova società e su quale forma avrà, se sarà una inhouse o se il Poligrafico prenderà in gestione la lavorazione".

A preoccupare i sindacati, oltre alla dilatazione dei tempi, è l’organico della Verrès. Dei 75 dipendenti attuali infatti la nuova società dovrebbe riassorbirne solo un 50%. "Vogliamo comunque – continua Monti – che la nuova società crei un bacino nel caso in cui ci fosse un’evoluzione societaria". In particolare rimane ancora un’incognita l’eventuale sbarco in Valle dei tanto attesi francesi.

Infine altro punto dolente sono le tutele economiche da garantire ai 75 dipendenti che dal 1° dicembre si troveranno in mobilità. Il 18 settembre i sindacati incontreranno il liquidatore della Verrès Spa, Carlo Pessina. L’obiettivo sarà di arrivare ad estendere il più possibile gli ammortizzatori sociali. Una partita che sarà giocata, con ogni probabilitò, dai sindacati direttamente a Roma.

Sullo sciopero intervengono con una nota il Pd e Rifondazione comunista che annunciano la presenza al presidio indetto dai sindacati.

 "Se la crisi chiede sacrifici, che questi siano equamente distribuiti. – si legge in una nota – Viene invece colpito in modo unilaterale il lavoro dipendente, sia con i tagli alla spesa che con la perdita di posti di lavoro in particolare nel settore industriale, come stiamo vedendo in questi giorni. L’assenza di una politica industriale vera a livello nazionale non giustifica il fatto che la Valle d’Aosta non ne costruisca una sua credibile, in sinergia con il Canavese e con le altre regioni che costituiscono la macro-regione europea Alp-Med."

I due movimenti esprimono poi soddisfazione per la Olivetti-Jet. "L’azienda presentata come decotta e di cui si era troppo precipitosamente decisa la chiusura, ha portato ad attirare l’attenzione sul sito di ricerca e produzione di Arnad da parte di importanti gruppi imprenditoriali, anche americani. Ora la politica faccia la sua parte fino in fondo, e si mobiliti affinché Telecom opti per una soluzione di vendita che non sia solo proiettata a monetizzare le preziose risorse di ricerca e produzione della Olivetti-Jet, ma che tenga in debito conto anche la maggior tenuta occupazionale possibile."

 

 

 

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