Caro carburanti, i benzinai: “Penalizzati tanto quanto i consumatori”

Ai gestori, al di là del prezzo finale, "vengono sempre e solo pagati 3,5 cent/litro" e "con quei 3,5 cent deve pagarsi tutti i costi, le tasse, la previdenza e, forse, remunerare il proprio lavoro”.
prezzo benzina e diesel
Lavoro

I rincari della benzina non vanno in tasca ai benzinai. A dirlo è la Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti Confcommercio VdA.
“La categoria dei gestori è penalizzata da questa crisi quanto lo è il consumatore.  – evidenzia in una nota il neo eletto presidente Fabio Martinet – Era già provata dalla prolungata stagione della pandemia, con una drastica perdita di vendite; poi è arrivato il costo dell’energia elettrica, che già prima dei rincari valeva un 20-25 % dei nostri costi, infine ora l’aumento della merce che vendiamo con un enorme incremento della nostra esposizione finanziaria verso il fornitore e delle spese delle commissioni bancarie”.

Ai gestori, al di là del prezzo finale, “vengono sempre e solo pagati 3,5 cent/litro” e “con quei 3,5 cent deve pagarsi tutti i costi, le tasse, la previdenza e, forse, remunerare il proprio lavoro”.

Prova a spiegare i rincari il presidente della FIGISC Martinet: “Dallo scoppio della guerra in Ucraina, la quotazione internazionale dei prodotti raffinati è cresciuta del 18% per la benzina e del 30% per il gasolio, con un conseguente aumento del prezzo finale alla pompa, sul quale pesano un’accisa di 0,728 euro/litro per la benzina e di 0,617 per il gasolio, più IVA. Le cause di ciò – prosegue Martinet– non sono solo dovute alla guerra in Ucraina: i prezzi di gas e luce sono in tensione da mesi e da fine gennaio anche il petrolio stava sopra 80 dollari al barile. Ma la guerra ha fatto esplodere i prezzi, anche al di là dei timori che le sanzioni decretate contro la Russia possano far venir meno una parte dei prodotti e ci si è aggiunta una forte speculazione internazionale: non vi è oggi una autentica giustificazione a questi prezzi, che contribuiscono a mettere ulteriormente in crisi imprese e famiglie già provate dai costi delle altre fonti energetiche”.

Per Graziano Dominidiato Presidente Confcommercio VDa “l’impressione è che siamo di fronte ad un periodo lungo di instabilità e prezzi pesantissimi, e non sarà certo la cosiddetta transizione energetica a tirarcene fuori. Non si schiaccia un bottone ed improvvisamente tutto si risolve con le fonti alternative, oppure si cambia dall’oggi al domani un fornitore importante”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte