“Grave carenza di personale”: all’Inps il 17 novembre scatta lo sciopero

Lo sciopero proclamato per denunciare la grave carenza di personale nella sede valdostana. I dipendenti sollecitano un intervento della politica valdostana affinché "trovi applicazione la norma di attuazione dello Statuto Speciale per la Valle d’Aosta".
Inps
Lavoro

“La grave situazione di carenza del personale rende ormai insopportabili i carichi di lavoro con una ricaduta inevitabile sui servizi alla cittadinanza”. I dipendenti delle sede di Aosta di Inps sono sul piede di guerra e venerdì 17 novembre incroceranno le braccia. Lo sciopero è stato proclamato con votazione a maggioranza dall’Assemblea del personale del 28 settembre.

Secondo quanto riportano le rappresentanze sindacali unitarie il 23 ottobre 2023 sarebbero dovuti arrivare in Valle d’Aosta sette neoassunti, ma soltanto una collega si è presentata. Uno scenario simile a quanto accaduto nell’aprile scorso quando, a fronte di sei assegnazioni, si è presentata una sola collega e nel mese di giugno2023 a fronte di 4 assegnazioni non si è presentato nessuno.

“Questa è la certificazione del fallimento riguardo alla politica di assunzioni dell’Istituto in Valle d’Aosta e territori più periferici e decentrati,  – proseguono le Rsu – che scontano danni che abbiamo da sempre denunciato, correlati al progressivo arretramento dello Stato sui servizi pubblici, dai trasporti alle infrastrutture”.

I dipendenti chiedono un intervento in tempi “rapidissimi”  attraverso “la mobilità e con un concorso su base regionale al fine di poter garantire la sopravvivenza della Sede e la sua efficienza”. Anche la politica valdostana viene sollecitata a intervenire affinché “trovi applicazione la norma di attuazione dello Statuto Speciale per la Valle d’Aosta”. 

Lo sciopero del 17 novembre avviene in concomitanza allo sciopero generale del pubblico impiego indetto “per il mancato rinnovo contrattuale, la stabilizzazione dei precari, per le inadeguate scelte del Governo sulla Pubblica Amministrazione e per cambiare la legge di bilancio “.

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