Gli impiegati dell’Agenzia delle dogane della Valle d’Aosta uniscono le forze per dire no a carichi di lavoro giudicati eccessivi e alla mancanza di impiegati. A seguito delle proteste degli straordinari in svolgimento da lunedì 23 gennaio a giovedì 26 gennaio, lo sciopero del prossimo venerdì 27 gennaio prevede la sospensione dei servizi della sede di Pollein e della sezione operativa del Gran San Bernardo; restano garantiti solo i servizi giudicati essenziali.
“Impossibile dare all’utenza i dovuti servizi”
I lavoratori, cui sulla base dell’ipotizzata riorganizzazione potrebbero a breve essere assegnate mansioni aggiuntive inerenti i monopoli quali tabacchi e giochi, lamentano una mole di compiti divenuta nel tempo sempre più pressante, differenziata e specialistica.
“Si è cercato inutilmente di trovare una soluzione a tale problematica, compreso un tentativo di conciliazione in sede prefettizia che ha tuttavia avuto esito negativo a causa dell’assenza di risposte adeguate – lamentano dagli uffici -. Senza un numero adeguato di impiegati è impossibile dare all’utenza i dovuti servizi e contrastare gli illeciti e le frodi che, per esempio, nell’ambito delle accise sono sempre più rilevanti con un significativo rischio di danno nelle entrate erariali”.
“La situazione è grave”
Una quantità di incarichi assegnati ai professionisti giudicata insostenibila, spiegano dall’Agenzia delle dogane, genera inevitabilmente disservizi a utenti quali sdoganamento, servizi viaggiatori, autotrasportatori, distillerie e aziende del settore delle accise.
“La situazione è grave per la carenza di personale derivante dal blocco del turnover, legata a una improvvisa spending review che ha svuotato l’Agenzia – denunciano le sigle sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confintesa, Confsal Unsa dopo i passati esposti ai vertici degli uffici e alla Prefettura – . Il tutto è stato poi aggravato dalla Brexit, che ha aumentato il carico di lavoro, e da una continua emorragia di personale, appena mitigata da nuovi concorsi tardivi e gravemente insufficienti”.
La sezione operativa del Gran San Bernardo
La sezione operativa del Gran San Bernardo è composta da due uffici, l’uno sito in Italia e l’altro sito a Bourg Saint-Pierre nello svizzero Cantone Vallese, ambedue rispettivamente distanti 36 chilometri e 42 chilometri dall’ufficio del capoluogo.
“Non esiste un servizio di trasporto di linea che possa garantire la presenza dei funzionari presso quella sede di servizio e per di più considerando i turni spalmati sulle ventiquattro ore – rivelano le organizzazioni sindacali -. L’unico mezzo per raggiungere i luoghi di lavoro è un’auto con la quale i dipendenti percorrono giornalmente una strada di montagna, spesso ghiacciata e non di rado frequentata da animali selvatici, senza che quel tempo di viaggio sia riconosciuto come tempo di lavoro”.
Vista la scarsità del personale assegnato a tale struttura locale, concludono i sindacati, ai dipendenti spesse volte viene impedito di fruire dei propri diritti contrattuali “con il solito pretesto della collaborazione dei funzionari in servizio, i quali sono pertanto costretti a rinunciare a recuperi, ferie e permessi senza possibilità di dissentire e con conseguenti e indebite ricadute su giudizi e votazioni”.