Era una vetta finora inviolata. Per François Cazzanelli, guida alpina valdostana, un sogno che aspettava di realizzare da dieci anni. Insieme a Giuseppe Vidoni, alpinista friulano residente a Courmayeur, e agli austriaci Benjamin Zörer e Lucas Waldner, partiti con lo stesso obiettivo, ha raggiunto i 6.781 metri del Kimshung, in Nepal. Sono i primi alpinisti della storia a riuscire nell’impresa.
“Lo scorso anno siamo arrivati a un passo da quel sogno che cullavo da tempo”, spiega Cazzanelli, che prima dei due tentativi falliti nell’ottobre del 2024, aveva già tentato altre volte la salita. La prima nella primavera del 2015, insieme a Giampaolo Corona. La spedizione era stata interrotta dal devastante sisma che aveva colpito il Nepal. Già sul posto, i due alpinisti si erano messi a disposizione della popolazione colpita nella vallata e a soccorrere alcuni italiani e francesi in zona, prima di fare ritorno in Italia. Un anno e mezzo dopo, un nuovo tentativo insieme alla guida valdostano Emrik Favre, non andato a segno per il forte vento a quota 6.400 metri e una ferita al braccio per Cazzanelli, provocata da una scarica di pietre.
Da quel giorno una lunga pausa, fino allo scorso anno: altri due salite fallite prima per il meteo e poi per una chiamata di soccorso che aveva di fatto cambiato i piani della spedizione italiana. “Nei mesi scorsi è cresciuta sempre più la voglia di riprovarci – dice Cazzanelli – e abbiamo deciso di ripartire, insieme anche a Marco (Camandona, ndr) un grande amico oltre che esperto alpinista. Il Kimshung, per me, rappresenta molto più che una vetta conquistata, dietro questa montagna ci sono tante storie che per un motivo o per l’altro avevano influito sulla mia ascesa. Siamo fieri di aver raggiunto questo traguardo, di aver portato un po’ di Valle d’Aosta e di Italia in cima al Kimshung, finora mai scalato”.
Gli altri alpinisti della spedizione italiana, i valdostani Marco Camandona, Roger Bovard, Etienne Janin e Stefano Stradelli, hanno invece provato la cresta nord-est dello Yansa Tsenji (6.567 metri), fermandosi circa 200 metri sotto la vetta per le condizioni non ottimali della neve, le alte difficoltà e la mancanza di sicurezza. La spedizione è stata supportata dalla Cva e dal brand La Sportiva, con il patrocinio dell’Unione valdostana guide di alta montagna e si è affidato ai bollettini meteo del Centro funzionale della Valle d’Aosta.

Le congratulazioni del Governo
“Ancora una volta l’alpinismo valdostano si conferma una delle espressioni più autentiche della nostra identità e della nostra cultura”, dicono il presidente della Regione, Renzo Testolin, e l’assessore regionale al Turismo, Sport e Commercio, Giulio Grosjacques, congratulandosi con gli alpinisti a nome del governo regionale -. Le imprese di François Cazzanelli, Marco Camandona, Hervé Barmasse e dei loro compagni di cordata rappresentano non solo un traguardo sportivo di altissimo livello, ma anche un esempio di determinazione, preparazione e rispetto per la montagna”. Per Testolin e Grosjacques, “questi successi ci ricordano che l’alpinismo non è solo una disciplina sportiva, ma un patrimonio culturale e umano che contribuisce a valorizzare la nostra regione, a ispirare i giovani e a rafforzare il legame profondo tra la comunità valdostana e le sue montagne”.



4 risposte
Me sa che Er Tizio è gelosini
Non gliene frega niente a nessuno…
E invece sì! sono sogni che si avverano. Invidiosetto….
Non è assolutamente vero quello che dici!!!!!!!! SONO DEI GRANDI!!!!! Poi ognuno ha le sue passioni. Tu avrai le tue, ad esempio prendere la macchina, senza camminare, per fare 500 m.