Alitalia, voli bloccati a Malpensa e Linate. Colaninno: ‘Ultime proteste’

Assemblee e manifestazioni dei dipendenti degli scali milanesi nel giorno del debutto. Il presidente della nuova compagnia: 'Riguardano una minima parte'. Parte in ritardo il primo volo nazionale Palermo-Roma Fiumicino. Da cda sì ad Air France-Klm
News Nazionali

Milano, 13 gen. (Adnkronos/Ign) – Manifestazioni e cortei dei dipendenti di Alitalia e Sea stanno bloccando i voli dagli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate. Tutti i voli della compagnia della Magliana sono in ritardo di almeno un'ora e ritardi si registrano anche per i decolli delle altre compagnie. I dipendenti della compagnia aerea e della società che gestisce gli scali milanesi stanno manifestando ai check in dei due scali e stanno tenendo riunioni sul tema dei rischi che corre il sistema aeroportuale del capoluogo lombardo.

A Fiumicino è in corso la manifestazione organizzata dal Sdl. Secondo quanto riferiscono fonti aeroportuali, non si registrano ripercussioni sull'operativo di Alitalia e tutto si starebbe svolgendo regolarmente. Mentre il Sdl ha confermato l'iniziativa, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl hanno sospeso le assemblee indette per oggi. La decisione, spiegano fonti sindacali, è stata assunta dalle quattro sigle a seguito degli accordi raggiunti con Cai sulla vertenza relativa alle assunzioni dei lavoratori della manutenzione e dell'handling e le intese con la società Nas del gruppo Pegaso per l'occupazione dei lavoratori dei servizi di pulizie e i lavoratori del magazzino merci e logistica di Fiumicino.

Intanto, è partito poco dopo le 6.30 di questa mattina, in ritardo sull'orario di partenza previsto, il primo volo nazionale della nuova Alitalia, Palermo-Roma Fiumicino, arrivato intorno alle 7.30 a destinazione. Comandante del volo Massimiliano Canterini. Fermento al check-in per il nuovo volo, ma non si sono registrati particolari problemi sull'AP2853 decollato dallo scalo Falcone-Borsellino di Palermo.

''Credo che queste siano le ultime manifestazioni che riguardano una minima parte ancora dei problemi che abbiamo dovuto affrontare dal punto di vista sindacale'', assicura il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, intervistato da Maurizio Belpietro a 'Panorama del giorno' su Canale 5 sulle proteste che accompagnano la giornata del debutto della nuova compagnia.

Un'operazione, quella che ha condotto alla nascita della nuova aviolinea, che Colaninno definisce ''estremamente complicata, difficile e che è stata realizzata in tempi record''. ''Noi – afferma – abbiamo cominciato a lavorare su Alitalia in modo concreto da settembre, oggi siamo al 13 gennaio, il servizio non è mai stato interrotto, abbiamo fatto un grande accordo internazionale, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi operativi''.

''Con Lufthansa , nonostante le mie telefonate non sono mai riuscito ad avere un appuntamento con il presidente e l'amministratore delegato così come li ho avuti con Air France'', chiarisce Colaninno, sottolineando di avere ricevuto in tutto due lettere dalla compagnia tedesca, di cui una mezz'ora prima del cda con cui la compagnia italiana era chiamata a esprimersi sull'offerta formale di Air France. L'iniziativa del gruppo tedesco aveva, secondo il presidente di Alitalia, il ''solo scopo di far interrompere i nostri rapporti con Air France per discutere poi quasi in esclusiva con lui sia una tattica''.

Su Malpensa è nato ''un tormentone'', osserva Colaninno, sottolineando come la nuova compagnia ritiene ''vitale'' il mercato del Nord. ''E' un mercato che ci interessa e che noi riteniamo vitale per le nostre strategie, però – spiega – abbiamo le nostre idee, vogliamo confrontarci con la Sea su queste idee , pensiamo che le nostre idee possano contribuire a sviluppare Malpensa, ad aumentare il servizio che il Nord si aspetta da una compagnia aerea''.

Riguardo alle polemiche che hanno accompagnato l'operazione con Air France, il presidente di Alitalia precisa: ''Non so come si possa parlare di svendita''. ''Noi siamo intervenuti in settembre in una società – ricorda il presidente della compagnia – che è stata dichiarata fallita, anzi ci sono dei procedimenti in corso per bancarotta: quindi non so come si possa applicare il concetto di svendita alla vendita di beni di una società fallita; il commissario ha offerto la possibilità a tutte le compagnie aeree di fare la stessa operazione che abbiamo fatto noi, ha pubblicato sui giornali tutti i termini, tutte le condizioni''. ''Nessuno ha risposto salvo questo gruppo di imprenditori italiani che ha trattato ovviamente al meglio per le loro situazioni, per i loro principi economici, che hanno acquistato per un valore, che è stato poi determinato al valore di mercato da periti indipendenti e che la stessa autorità di Bruxelles ha certificato e convalidato. Quindi noi abbiamo acquistato a valori di mercato e non 'a svendita' come si suol dire'', ha concluso.

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