Allarme di Bankitalia: “Conti pubblici e occupazione in notevole peggioramento”

Tornano a crescere i consumi per la prima volta dall'estate 2007
News Nazionali
Roma, 15 ott. (Adnkronos/Ign) – Lo stato dei conti pubblici e dell'occupazione sono "in notevole peggioramento". E' l'allarme che arriva dal Bollettino economico di Bankitalia che conferma anche quanto siano ancora incerte per il nostro Paese le prospettive di ripresa.

In particolare lo stato dei conti pubblici, "risente soprattutto della dinamica particolarmente negativa delle entrate". Sulle prospettiva, si evidenzia, "pesa l'incertezza ancora elevata riguardo ai tempi e all'intensità della ripresa ciclica". Gli economisti di Via Nazionale fanno riferimento all'andamento del gettito fiscale. Nei primi nove mesi del 2009 il gettito tributario erariale si è ridotto del 3,2%, nonostante la forte crescita di alcune imposte sostitutive straordinarie. Citando i dati contenuti nell'ultima Relazione previsionale e programmatica, il documento ricorda che l'obiettivo per l'indebitamento netto è fissato al 5% del pil, pari al valore tendenziale, e che "il suo conseguimento prevede, in base al quadro analitico a legislazione vigente, una ripresa del gettito tributario, una forte decelerazione della spesa primaria corrente e una netta flessione degli investimenti pubblici".

Peggiorano anche le condizioni del mercato del lavoro, con un'incidenza sulla domanda interna. "Nel secondo trimestre la perdita è risultata di oltre mezzo milione di occupati rispetto a un anno prima, escludendo dal computo l'effetto delle iscrizioni all'anagrafe di lavoratori immigrati. E' stata di circa 300.000 unità la flessione dei lavoratori comunemente definiti come 'precari', in maggioranza giovani. Nel terzo trimestre si è ancora intensificato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni: le ore complessivamente autorizzate sono aumentate di circa il 30 per cento rispetto al trimestre precedente".

Dal Bollettino emerge poi che tornano a crescere i consumi, anche se i segnali per il terzo trimestre restano incerti. Nel secondo trimestre "si è interrotto il calo della spesa delle famiglie, che ha segnato un aumento dello 0,3% sul periodo precedente (-1,8 su quello corrispondente del 2008). Il risultato riflette soprattutto il netto rialzo degli acquisti di beni durevoli (4 % sul periodo precedente), tornati a crescere per la prima volta dall'estate del 2007 sulla spinta delleagevolazioni alla rottamazione degli autoveicoli". Secondo stime fondate su un insieme di informazioni ancora largamente incompleto, avvertono gli economisti di Via Nazionale, "nella media del primo semestre il reddito disponibile reale delle famiglie consumatrici avrebbe subito una flessione dell'ordine dell'1% rispetto allo stesso periodo del 2008, inferiore a quella della spesa". In questo contesto, "i segnali per il terzo trimestre rimangono incerti", anche se "si attenua il pessimismo delle famiglie".

L'economia mondiale sta uscendo dalla recessione ma la ripresa si prospetta lenta e non immune da rischi. "La recessione mondiale si è arrestata e si sta ora profilando una ripresa, in larga parte grazie al sostegno delle politiche economiche espansive adottate nei principali paesi", si legge nel documento. Secondo le previsioni degli organismi internazionali, tuttavia, la ripresa "si presenterebbe con ritmi contenuti fino al prossimo anno": nel 2010 la crescita mondiale si collocherebbe in media attorno al 3%; quella dei paesi avanzati appena al di sopra dell'1%. Rimane inoltre "molto elevata l'incertezza sulla sua solidità: vi è il rischio che con il venir meno degli stimoli fiscali e monetari, e una volta esaurito il ciclo di ricostituzione delle scorte, la domanda privata possa tornare a ristagnare, frenata in molte economie da una disoccupazione elevata e crescente, dalla limitata disponibilità di credito e dall'esigenza delle famiglie di risanare i propri bilanci".

Torna a crescere il pil nel terzo trimestre ma l'intensità della ripresa rimane incerta. Sulla base degli indicatori congiunturali, si legge nel documento, nel terzo trimestre il pil dovrebbe aver segnato un primo recupero, prossimo a un punto percentuale rispetto al trimestre precedente. Vi avrebbe contribuito un netto miglioramento della produzione industriale nella media del periodo, il primo dopo la pesante contrazione subita tra il secondo trimestre del 2008 e lo stesso trimestre del 2009 (-22,1%).

Torna a salire l'inflazione, che dovrebbe attestarsi all'1,5% nel 2010. Il rialzo registrato a settembre "dovrebbe proseguire nel resto dell'anno e accentuarsi gradualmente nel corso del 2010, in linea con le attese per l'insieme dell'area dell'euro". Secondo le aspettative degli operatori professionali rilevate da Consensus Economics, l'inflazione "si manterrebbe comunque moderata, all'1,5%, nella media del prossimo anno".

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