Bce, in frenata l’economia dell’Eurozona

Riviste nel Bollettino di novembre le stime di crescita del Pil nell'area euro. L'Eurotower: 'Continuare ad applicare integralmente il Patto di stabilità e crescita'. E' quanto sottolinea la Banca Centrale Europea.
News Nazionali

Roma, 13 nov. (Adnkronos/Ign) – L'acuirsi e il diffondersi della crisi freneranno l'economia mondiale e dell'area euro ''per un periodo di tempo piuttosto prolungato''. Mentre le tensioni dei mercati finanziari creano ''un livello di incertezza straordinariamente elevato'' che andrà affrontato con ''sfide di natura eccezionale''. E' quanto sottolinea la Banca Centrale Europea nel Bollettino del mese di novembre.

Se appena tre mesi fa gli esperti prevedevano una crescita 2009 all1,3%, per l'istituto di Francoforte il prossimo anno l'espansione del Pil nell'area euro si limiterà allo 0,3%. Ridimensionamento di quattro decimali in meno anche per il 2008 quando il prodotto interno lordo dovrebbe crescere dell'1,2%. Stessa correzione per la crescita del 2010, ora prevista all'1,4%.

Segnali positivi per quanto riguarda l'inflazione ancora in frenata: ''Le prospettive per la stabilità dei prezzi hanno continuato a migliorare. Ci si attende che nei prossimi mesi l'inflazione seguiti a diminuire, raggiungendo un livello in linea con la stabilità dei prezzi nel corso del 2009''. In particolare le aspettative di inflazione per il 2008, 2009 e il 2010 sono state riviste tutte al ribasso e portate rispettivamente al 3,4%, 2,2% e 2,0%. La revisione al ribasso più consistente è stata qualla relativa al 2009, paria a 0,4 punti percentuali. In tale contesto, ''a fronte del forte calo dei prezzi delle materie prime registrato negli ultimi mesi, si dovrebbero anche allentare le tensioni sui prezzi, costi e salari all'interno dell'area''. ''Nella fase attuale – avverte l'Eurotower – è pertanto indispensabile che tutti i soggetti coinvolti, fra cui le autorità pubbliche, gli operatori che determinano i prezzi e le parti sociali agiscano con pieno senso di responsabilità''.

Per la Bce ''le regole di bilancio previste dal Patto di Stabilità e di Crescita rappresentano uno dei pilastri imprenscindibili dell'Unione monetaria che occorre preservare stabilmente per non mirare la fiducia nella sostenibilità delle finanze pubbliche''. In generale ''le sfide di medio periodo, quali l'invecchiamento demografico, evidenziano con forza l'esigenza di incentrare la politica di bilancio sulla sostenibilità a medio termine e rafforzare quindi la fiducia. Pertanto, come confermato di recente dal Consiglio Ecofin e dal Consiglio europeo, devono continuare ad essere applicate inegralmente le disposizioni di politica di bilancio del Trattato di Maastricht e del Patto di stabilità e crescita''. Inoltre l'istitto avverte che ''la situazione attuale richiede l'elevata qualità e la tempestività delle informazioni statistiche sugli interventi dei governi affinché l'uso di fondi pubblici sia trasparente e responsabile''.

Infine un monito alle banche: ''Il Consiglio direttivo si attende che il settore bancario contribuisca a ristabilire il cima di fiducia'', tenendo ''pienamente conto delle significative misure di sostegno adottate dai governi per far fronte alle turbolenze finanziarie. Tali misure – continua la Bce- dovrebbero corroborare l'affidabilità del sistema finanziario, contribuire a evitare inopportune limitazioni nell'offerta di credito alle imprese e alle famiglie e, unitamente al recente calo generalizzato dei prezzi delle materie prime, aiutare a ristabilire il clima di fiducia''.

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