Confindustria: è biennio di recessione

Il Centro studi di Viale dell'Astronomia rivede al ribasso le ultime previsioni di crescita: -0,5% quest'anno e -1,3% il prossimo. Sale il rapporto deficit/pil: nel 2009 si attesterà al 3,3%. Verso una perdita di circa 600mila posti di lavoro.
News Nazionali

Roma, 16 dic. (Adnkronos/Ign) – E' il primo biennio di recessione dal dopoguerra ad oggi quello che si profila per il 2008 e 2009: il pil, infatti, si appresta a chiudere l'anno in corso con un -0,5%, il prossimo con un -1,3%. E' il centro studi di Confindustria a stimare la flessione rivedendo al ribasso le ultime previsioni elaborate a novembre (-0,4% nel 2008 e -1% nel 2009).

Solo dalla seconda metà del 2009 è possibile per gli economisti di viale dell'Astronomia delineare, grazie al rilancio del commercio mondiale, "una lenta ripresa che porterà ad una crescita media annua dello 0,7% nel 2010, con un ritorno sopra l'1% tendenziale nell'ultimo trimestre''.

CRESCE INDEBITAMENTO AL 3,3% DEFICIT-PIL 2009 – Riprende a salire il deficit pubblico italiano: nel 2009 si attesterà al 3,3% il rapporto deficit/Pil dopo il 2,6% del 2008 e l'1,6% del 2007. La stima è stata corretta rispetto alle previsioni dell'ottobre scorso. Un parziale rientro, con l'indebitamento al 3,1% del Pil, è previsto da viale dell'Astronomia, nel 2010.

VERSO 600MILA POSTI DI LAVORO PERSI – La recessione non risparmierà il mercato del lavoro. Arriverà nel 2009 la contrazione più grande: gli occupati caleranno dell'1,4%, lo stop più forte dal '94 ad oggi. In termini assoluti, gli economisti di Viale dell'Astronomia stimano una perdita di circa 600 mila posti tra il punto di massimo e quello di minimo.

FORTI SEGNALI DI STRETTA CREDITO A IMPRESE – Forti segnali di stretta sul credito alle imprese. Nell'ottobre 2008 l'ammontare erogato resta in aumento ma ha rallentato all'8,4% annuo, oltre sei punti di crescita in meno, denunciano gli industriali. Un quadro definito "preoccupante" che indica come il rallentamento si sia accentuato negli ultimi due mesi dell'anno in corso e che per gli economisti di viale dell'Astronomia contiene un "elevato rischio di proseguire nel 2009". E questo "non solo ostacola gli investimenti ma mette a repentaglio la stessa sopravvivenza delle imprese", ammonisce ancora Confindustria che denuncia come l'estensione del credit crunch alle famiglie rischi di trasmettere la crisi finanziaria all'economia reale con il rischio "concreto" di effetti di ritorno sul sistema finanziario "in una spirale pericolosa".

INFLAZIONE IN 2009 SI DIMEZZA ALL'1,7% – L'inflazione italiana si dimezza nella media 2009 rispetto al 2008: l'1,7% contro il 3,4% dell'anno in corso. La tendenza è dunque al ribasso e l'inflazione continuerà a diminuire "rapidamente" nei prossimi mesi "portandosi vicino all'1% annuo a metà 2009. Per gli economisti la previsione si basa sull'ipotesi di sostanziale stabilità del prezzo del petrolio sui livelli attuali e di proseguimento della discesa delle quotazioni delle altre materie prime che ridurrà l'inflazione energetica e alimentare. Ma nonostante la recessione una vera deflazione, cioè una riduzione generalizzata dei prezzi, "non ci sarà", dicono gli economisti.

CONSUMI IN RETROMARCIA: -1,4% IN 2009 – In retromarcia i consumi delle famiglie italiane: -0,5% nel 2008 e -1,4% nel 2009. La battuta d'arresto potrebbe invertirsi nel 2010 quando i consumi potrebbero tornare a crescere dello 0,7%.

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