Crisi: Istat, sale a gennaio fiducia dei consumatori

Nel 2013 retribuzioni orarie cresciute dell'1,3%.
News Nazionali

Milano, 28 gen. (Adnkronos) – Sale a gennaio l’indice che misura la fiducia dei consumatori passando da 96,4 a 98 punti. Lo evidenzia l’Istat. La componente economica diminuisce, nel dettaglio, a 92,0 da 92,9 mentre migliora quella riferita al quadro personale (da 97,3 a 100,3).

Riguardo alla situazione economica del Paese, l’Istat rileva, in particolare, un peggioramento lieve dei giudizi sulle condizioni attuali (il saldo passa da -129 a -130) e un deterioramento significativo delle aspettative (da -18 a -26). Restano stabili i pareri sull’andamento futuro della disoccupazione (67 il saldo).

Migliorano i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia: i saldi si modificano rispettivamente da -66 a -58 e da -19 a -14. Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare aumenta da -24 a -18. A livello territoriale, in generale, il clima di fiducia aumenta in tutto il Paese.

"Alla fine di dicembre 2013 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 51,1% degli occupati dipendenti e corrispondono al 49,4% del monte retributivo osservato. Nel mese di dicembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,3% nei confronti di dicembre 2012. Nella media del 2013 la retribuzione oraria è cresciuta dell’1,4% rispetto all’anno precedente". E’ quanto rileva l’Istat.

"Con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione – prosegue l’Istat-. I settori che a dicembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (4,0%); agricoltura (3,5%); metalmeccanica (2,3%). Si registrano variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione".

Tra i contratti monitorati dall’indagine, "nel mese di dicembre non sono stati recepiti nuovi accordi e non si sono registrati nuovi contratti scaduti. Alla fine di dicembre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 48,9% nel totale dell’economia e del 34,0% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 32,2 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 18,6 mesi per quelli del settore privato" conclude la nota. 

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