Roma, 5 gen. (Adnkronos/Ign) – Prima stacca alcune lastre di porfido dal pavimento vicino ai gradini della fontana di piazza Trilussa, nel cuore di Trastevere a Roma, poi lancia sassi contro il monumento. L’autore, un uomo di 36 anni, pregiudicato, sorpreso dagli agenti mentre compiva l’atto vandalico è stato arrestato.
Il 36enne ha tentato di scappare ma prontamente gli agenti lo hanno bloccato e portato in commissariato a Trastevere. E’ accusato di danneggiamento aggravato.
Una porzione della pavimentazione sotto la fontana è divelta e ora transennata mentre nessun danno ha riportato la fontana. Ad assicurarlo è il sovrintendente ai Beni culturali di Roma Capitale, Umberto Broccoli. "Sottolineo – dice Broccoli all’Adnkronos – che tutti i sistemi di sicurezza della sovrintendenza di Roma Capitale hanno funzionato. Ci siamo recati immediatamente sul posto e per la fontana fortunatamente non ci sono danni".
Voluta da papa Paolo V Borghese (1605-1620), la Fontana di Piazza Trilussa si trovava in origine sulla riva sinistra del Tevere all’estremità di via Giulia, di cui costituiva il fondale, a ridosso dell’Ospizio dei Mendicanti edificato pochi anni prima da papa Sisto V Peretti (1585-1590). Era alimentata da una diramazione dell’acquedotto Traiano-Paolo, ripristinato dallo stesso Paolo V per servire la zona transtiberina. A realizzare l’opera, nel 1613, furono Giovanni Vasanzio e Giovanni Fontana.
Concepita come un arco monumentale con una nicchia centrale fiancheggiata da due colonne ioniche, la fontana presenta un alto attico sul quale giganteggia lo stemma della famiglia Borghese (aquila e drago) e l’iscrizione celebrativa che ricorda i meriti del pontefice per aver condotto la nuova acqua anche sulla sponda sinistra del Tevere. La fontana è stata smontata nel 1879 per la realizzazione degli argini del Tevere che impose la distruzione dello stesso Ospizio dei Mendicanti.
Soltanto nel 1898 fu ricostruita sulla sponda destra del fiume, concepita come una struttura isolata, in asse con ponte Sisto ed in collegamento visivo con l’imponente mostra dell’Acqua Paola collocata sulla sommità del Gianicolo. Dopo la ricostruzione sono state aggiunte due nuove iscrizioni all’interno dell’arcata centrale e all’esterno della fiancata destra per ricordare il trasferimento della fontana.