Delitto Fortugno, ergastolo per mandanti ed esecutori

La Corte d'Assise di Reggio Calabria, presieduta da Olga Tarzia, ha emesso la sentenza del carcere a vita per Alessandro e Giuseppe Marcianò, Salvatore Ritorto e Domenico Audino. Maria Grazia Laganà: 'Un primo passo importante'. Fu assassinato nel 2005.
News Nazionali

Reggio Calabria, 2 feb. (Adnkronos/Ign) – Sono stati condannati all'ergastolo i mandanti e gli esecutori dell'omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato a Locri il 16 ottobre 2005.

La Corte d'Assise di Reggio Calabria, presieduta da Olga Tarzia, ha emesso la sentenza del carcere a vita per Alessandro e Giuseppe Marcianò, Salvatore Ritorto e Domenico Audino.

Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio ritenuti i mandanti dell'omicidio, sono stati assolti dall'accusa di associazione mafiosa. Mentre sono stati ritenuti colpevoli di omicidio aggravato dalle modalità mafiose. Per Salvatore Ritorto, considerato esecutore materiale, è stato disposto l'isolamento diurno per tre anni. Domenico Audino, secondo la Corte, avrebbe offerto il supporto logistico per la commissione del delitto.

Sono stati inoltre condannati Vincenzo Cordì a 12 anni, Carmelo Dessì a 4 anni, Antonio Dessì a 8 anni mentre per Antonio Scali si ritiene assorbita una sentenza precedente.

"E' un primo passo importante". Lo ha dichiarato, raggiunta telefonicamente dall'ADNKRONOS, la vedova di Francesco Fortugno, Maria Grazia Laganà commentando la sentenza. "Ora – ha aggiunto – chiedo che si raggiunga ogni altro livello di responsabilità per l'omicidio di mio marito. Bisogna continuare a combattere. E' importante non solo per me e i miei figli ma per l'intera Calabria, questa sentenza accende la speranza di tutti i calabresi che aspettano giustizia". "La sentenza di oggi – ha concluso – riguarda l'intera Italia così come l'ha riguardata quando mio marito è stato ucciso".

Il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone ha espresso ''grande soddisfazione'' per il fatto ''che la Corte d'Assise di Locri ha ritenuto valido l'impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria''.

Il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero ha parlato di ''una pagina importante nella storia della Calabria''. ''La Corte d'Assise di Locri conferma l'impianto dell'accusa: quello di Franco Fortugno è stato un delitto polico-mafioso'', ha detto.

Anche per Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, "è l'avvio di una svolta. Si conferma che l'omicidio Fortugno è di natura politico-mafiosa".

Durante la lettura della sentenza si è verificato un equivoco. Il presidente della Corte d'Assise ha infatti letto prima l'assoluzione per i Marcianò relativa al solo capo d'imputazione dell'associazione mafiosa, suscitando un urlo di gioia dei familiari presenti in aula. Subito dopo il seguito del dispositivo conteneva la condanna all'ergastolo per l'omicidio. Quindi è scoppiata la protesta dei parenti dei condannati che hanno commentato con parole dure. ''E' un'ingiustizia, sono innocenti. Non hanno mai fatto male a nessuno'', hanno urlato ai magistrati.

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