Roma, 8 set. (Adnkronos Salute) – “Tolleranza zero contro gli interessi economici e politici in sanità”. Indica una linea dura il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenuto questa mattina in diretta a ‘Radio Anch’io’ su RadioRai in relazione ai recenti casi di malasanità registrati a Messina e Torino. “La buona sanità costa meno, perché non ci sono sprechi o altri interessi economici o politici che determinano sprechi” dice Fazio. Nel secondo caso si tratta di “scegliere alcune persone ‘chiave’ per la sanità, per motivi diversi” dalle loro capacità e quindi “dagli interessi dei cittadini”, dice il ministro.
“L’altra parte è una malasanità di tipo economico – evidenzia – forte delle commistioni di interessi privati dei medici”. Ebbene, “dobbiamo agire con tolleranza zero. L’indirizzo generale – ribadisce ancora il ministro, senza entrare nel merito delle recenti decisioni del governatore del Piemonte sul commissariamento dei direttori sanitari di due Asl per una questione di deficit accumulato – dovrebbe essere appunto quello della tolleranza zero”. Un approccio del quale “Scopelliti, Polverini e Chiodi sono convinti”.
La responsabilità del Servizio sanitario nazionale è dunque quella di mettersi “a sistema, con regole precise e certe. Queste negli anni sono cambiate, e la maggioranza delle Regioni progressivamente ha messo a norma le nuove regole, sottoponendole a una manutenzione continua. Un’operazione – dice Fazio – da estendere a livello nazionale. La buona sanità costa meno – conclude – perché non ci sono sprechi o altri interessi economici o politici che li determinano”.
Quello che è avvenuto a Messina è la punta di un iceberg, “che deve servire da monito molto severo per andare avanti. Ci impegneremo con le Regioni ma anche direttamente, con gli strumenti che abbiamo – assicura il ministro – per fare in modo che questo avvenga sempre meno. Questa – dice ancora Fazio – è la punta di un iceberg, che comprende anche il fenomeno della non limpidità e trasparenza dell’intramoenia e le problematiche legate alla gestione nel privato di un malato che arriva in un ospedale pubblico”.
“Arrivare alle mani in questo modo – conclude – sono cose inaccettabili, non solo nella sanità. Realmente mi auguro, e lo ribadisco con forza, che vengano presi provvedimenti più drastici possibile”.