Brasilia, 4 giu. (Adnkronos/Ign) – Lo scorso 27 maggio, quattro giorni prima dell'incidente che ha fatto precipitare nell'Atlantico l'airbus dell'Air France con 228 persone a bordo, all'ufficio di Buenos Aires della compagnia francese è arrivata una telefonata anonima in cui si denunciava la presenza di una bomba sull'aereo che quella sera sarebbe partito dalla capitale argentina per Parigi. Lo rivela oggi il giornale brasiliano "La Folha di Sao Paulo", precisando che le squadre anti-bomba della polizia argentina passarono al setaccio l'intero velivolo senza trovare nessun esplosivo.
Anche la polizia aereoportuale argentina ha confermato alla Bbc la telefonata anonima, si legge sul sito del Mundo. Le fonti argentine, comunque, escludono che al momento questo falso allarme possa avere alcuna relazione con il disatro aereo avvenuto quattro giorni dopo, anche se su di esso stanno indagando sia gli investigatori argentini che francesi.
Pur non escludendo in via ipotetica la pista terroristica, gli investigatori brasiliani e francesi non stanno lavorando all'ipotesi dell'attentato ed il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim, ha detto che la presenza di chiazze di carburante rende poco probabile l'ipotesi di un'esplosione. "La presenza di strati di carburante dovrebbe escludere la possibilità di un incendio, di un'esplosione", ha dichiarato. "Se siamo in presenza di strati di carburante, vuol dire che questo non è bruciato", ha spiegato nel corso di una conferenza stampa tenuta a Brasilia.
Affermazioni che però appaiono contraddette da quanto ha dichiarato al francese 'Le Figaro' una fonte vicina all'inchiesta secondo la quale ad avvalorare le tesi dell'esplosione vi sarebbe il fatto che i rottami sono stati trovati a grande distanza, fino a 300 chilometri, gli uni dagli altri.
Se dovesse essere confermata, precisa il quotidiano, una disintegrazione a circa 10mila metri di altezza potrebbe essere spiegata tanto dall'azione di un fenomeno meteorologico eccezionalmente violento – plausibile nella zona di convergenza intertropicale attraversata dal volo – quanto da una brusca depressurizzazione o da un attentato. Incaricati di indagare sulla catastrofe, gli esperti del BEA (Bureau d'enquete et d'analyse) affermano al momento di non privilegiare alcuna ipotesi malgrado i numerosi indizi già raccolti.
Intanto, un pilota della compagnia aerea spagnola Air Comet che copriva la rotta Lima-Madrid alla stessa ora in cui lunedì è scomparso l'Airbus dell'Air France ha riferito di aver visto un lampo di luce bianca nell'area in cui il volo dell'Air France è sparito. A riferirne è oggi il quotidiano 'El Mundo', citando un rapporto del pilota alla propria compagnia aerea.
Due piloti ed un passeggero "improvvisamente hanno visto in lontananza un forte ed intenso lampo di luce bianca" precipitare in verticale verso il basso per scomparire in sei secondi, ha riferito il pilota. La stessa fonte ha detto inoltre di avere osservato temporali con attività elettrica e formazioni di nubi vicino alla sua rotta. Air Comet ha confermato l'esistenza del rapporto citato da 'El Mundo', spiegando che è stato inoltrato alle autorità dell'aviazione civile spagnola e all'Air France.