Grecia, Barroso avverte: ‘Non c’è piano B, serve il coraggio eccezionale di tutti’

Il capo dell’esecutivo di Bruxelles ha lanciato "un appello molto sincero e forte all'opposizione" greca perché approvi il nuovo pacchetto di misure per risanare i conti pubblici.
News Nazionali

Bruxelles, 21 giu. (Adnkronos/Ign) – Sulla Grecia "non ci sono alternative, se qualcuno pensa che ci sia un piano B si sbaglia". E’ un appello alla responsabilità quello lanciato dal presidente della commissione europea, Jose Manuel Durao Barroso all’indomani del congelamento dei 12 miliardi di aiuti deciso dall’Eurogruppo, in attesa del voto del parlamento greco sul piano di austerity previsto per martedì prossimo.

"In questo momento eccezionale serve il coraggio eccezionale di tutti", ha detto il capo dell’esecutivo di Bruxelles rivolgendo "un appello molto sincero e forte all’opposizione" greca perché approvi il nuovo pacchetto di misure per risanare i conti pubblici.

"Noi non abbiamo mai detto che l’approvazione del programma da parte dell’opposizione è una condizione formale – ha spiegato Barroso – ma abbiamo detto che per il successo del programma è estremamente importante il più ampio consenso politico". In poche parole la Ue “è pronta a sostenere la Grecia se la Grecia è pronta a fare la sua parte".

Gli occhi dunque sono puntati al 28 giugno. "La prossima settimana sarà il momento della verità, con il voto del Parlamento greco sull’ambizioso pacchetto di riforme concordate con l’Ue e il Fmi". E sebbene il momento sia "difficile", per Barroso ci sono "speranza e soluzioni alla fine di questa strada" che ha intrapreso Atene insieme a Ue e Fmi.

Londra, intanto, ribadisce che non parteciperà ad un eventuale secondo piano di salvataggio per la Grecia. La linea già anticipata all’Ecofin di lunedì dal cancelliere dello Scacchiere George Osborne, è stata ribadita dal premier britannico David Cameron.

Parlando in una conferenza stampa, Cameron ha tenuto a sottolineare che è nell’interesse di Londra che la zona euro sia "stabile e sana", visto che qualunque "severa turbolenza" farebbe sentire i propri effetti anche sui mercati d’Oltremanica.

"Le turbolenze nella zona euro non sono un bene per noi. La Gran Bretagna soffre quando la zona euro è in difficoltà", ha aggiunto Cameron, ricordando che il 40% dell’export britannico è destinato a Eurolandia.
 

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