Il sindaco di Firenze si incatena davanti alla sede di Repubblica

Il sindaco di Firenze protesta con il gruppo Espresso per il modo in cui è stata trattata l'inchiesta giudiziaria sul caso Fondiaria. 'Sono qui per una questione politica e non per una polemica con la magistratura'.
News Nazionali

Roma, 6 dic. – (Adnkronos) – E' durata circa due ore l'eclatante manifestazione del sindaco di Firenze Leonardo Domenici davanti la sede romana del gruppo editoriale Espresso-La Repubblica. Il primo cittadino fiorentino si è legato con tre giri di catena e un lucchetto per protestare contro il modo in cui il Gruppo ha trattato la vicenda riguardante l'inchiesta giudiziaria Fondiaria-Sai sull'area di Castello e che vede sette persone indagate per corruzione, tra cui due assessori comunali del Pd e il presidente onorario di Fondiaria-Sai Salvatore Ligresti. Domenici, che non è indagato, compare in numerose intercettazioni ed è stato ascoltato mercoledì in procura come persona informata sui fatti.

Il primo cittadino di Firenze, che nei giorni scorsi ha querelato sia 'L'Espresso' che 'La Repubblica' per alcuni articoli a suo dire non veritieri, ha esposto due cartelli – ''Sì alla difesa dell'onorabilità e della dignità'' e ''No all'informazione distorta'' – e ha così spiegato le sue ragioni. ''Sono qui per una questione politica e non per una polemica con la magistratura. E se lascerò la politica sarà solo in virtù dell'amarezza provata nel sentirmi un po' 'fuori modo' rispetto al circuito distorto che si è creato fra politica e informazione''.

Domenici ha sottolineato di non avercela né con la stampa nè con la magistratura, ma anzi di augurarsi che ''l'indagine faccia il suo corso con la massima serenità". Ha però voluto ribadire ancora una volta ''la correttezza'' degli atti della sua amministrazione e, in particolare, di alcuni suoi rapporti (quelli con Ligresti e Della Valle, oggetto delle intercettazioni pubblicate da 'La Repubblica) ''che non erano affatto segreti o misteriosi e quindi presunte connivenze con i poteri forti''.

''Quella di Leonardo Domenici è la reazione di una persona per bene, di un amministratore serio e onesto che si è sempre speso per il bene della sua città e che oggi si sente colpito nella sua dignità'' commenta il portavoce del Pd, Andrea Orlando. ''Da questo punto di vista – aggiunge – comprendiamo e interpretiamo il suo gesto''.

A Firenze intanto, dopo le dimissioni della settimana scorsa dell'assessore comunale Gianni Biagi (Pd), questa mattina l'assessore alla casa Paolo Coggiola (Pdci) ha lasciato il suo incarico in giunta, mentre il Pdl ha dato il via ad una raccolta di firme per chiedere le dimissioni del sindaco Domenici. Nelle fila della maggioranza si torna a parlare di ''questione morale'' all'interno del Pd . I capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri parla di ''catastrofe politica'' e accusa l'opposizione di non voler ''accettare l'evidenza della questione morale al loro interno. Le vicende di Napoli e della Campania – aggiunge – sono eclatanti e per risolverle la prima soluzione è tornare alle urne''. Per il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto si tratta di ''una oggettiva 'vendetta della storia' rispetto a ciò che il Pds fece nei confronti del Psi e della Dc e, successivamente, i Ds nei confronti di Berlusconi'', mentre per Bobo Craxi ''la questione morale che sta emergendo nel Pd, sul piano politico è assai più grave di quella che colpì a suo tempo il Psi''.

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