Cinque anni dopo per Marchi è il momento di cambiare. E lo fa inizando una vita intensa, fatta di amicizie importanti e celebri. "Parto per gli Usa con 1.500 dollari, arrivo a Chicago". Subito un viaggio a Las Vegas "con un'amica californiana e un rotolone di banconote. Si gioca al Sands con Frank Sinatra". Nel 1957 Marchi si sposta in Florida, nazione "Caldissima, umida, serpenti a sonagli. Lavoravo come ingegnere idraulico. La sera arrotondavo guidando barchette elettriche per turisti. C'era una ragazza svizzera, campionessa di sci d'acqua, che si esibiva come attrazione. Marina Doria, siamo amici da allora".
Ma la Florida evidentemente è stretta, e Marchi passa in New Mexico a fare il minatore. "La paga è due dollari e quaranta cents all'ora", e ci tiene a sottolineare che non si tratta di una lavoro faticoso: "Ma va. Sottoterra si stava d'incanto, 19 gradi, pareti di cristalli color salmone". E niente piccone, dice al Corsera: "Ma che pensa? C'era la macchina che faceva tutto".
Pochi mesi e anche il New Mexico e un'altra parentesi in miniera in Canada finiscono nel passato, per fare spazio a una più interessante permanenza a Beverly Hills e a Hollywood, in California. "Avevo due amici lì. Uno – racconta ancora Marchi – era Gregory Peck, l'altro un contadino del Nebraska che si chiamava Henry Fonda. Qualcuno ci ha presentati, non ricordo chi. Gregory era un tirchio tremendo. Nel 1958 ci fu un party per il film The big country . Costò 47.500 dollari, pagava William Wyler. Ma lui soffriva lo stesso. Hank Fonda era simpatico. Ebbi un flirtino con la figlia Jane, allora era molto carina, dopo è diventata antipatica. C'era Liz Taylor, vedova da poco, non ricordo di che marito. E Rock Hudson. Disperato – ricorda – perché gli toccava baciare un sacco di donne". Nessun particolare 'piccante' trapela dall'intervista. Un rammarico sì: "Dorothy Malone. Non c'è stato niente da fare".
Marchi, poi, ricorda i due mesi passati a Santa Barbara: "Mi mantenevo giocando a bridge. Vincevo. Gli altri, ad una cert'ora, erano sempre alticci". Durante la permanenza al villaggio universitario della Graduate School of Business della Columbia University a New York, la sera "uscivo spesso con un pittore perennemente ubriaco, si chiamava Jackson Pollock. Volevo comprargli un quadro. Quanto costa? Tremila il piccolo, 5 mila il grande. Troppo, gli dissi. Pensavo ne bastassero 500. E lui: ok, andiamo a bere".
Infine, l'incontro con la donna della sua vita, la moglie Gioia Falck, dalla quale in 49 anni di matrimonio ha avuto tre figli, Ferruccio, Filippo e Federico: "Ma io non sapevo nemmeno chi fosse, la sua famiglia", rivela Marchi raccontando di quando gliela presentarono a New York, quella ragazza milanese con la erre moscia.