In Italia la salma dell’alpino ucciso in Afghanistan. Rischio paralisi per Barisonzi

Nel pomeriggio la camera ardente al Policlinico militare del Celio
News Nazionali

Roma, 20 gen. – (Adnkronos/Ign) – Torna a casa il caporal maggiore Luca Sanna. Il C-130 con a bordo la salma dell’alpino ucciso in Afghanistan due giorni fa è atterrato questa mattina all’aeroporto di Ciampino. Ad accoglierla, oltre ai familiari, la la moglie Debora abbracciata alla madre del militare, i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, la presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Portato a spalla dai commilitoni di Luca Sanna, il feretro avvolto nel tricolore è stato avvicinato subito da Schifani, poi sono partite le note del Silenzio. Tutti si sono incamminati, sotto la pioggia, seguendo la salma. In capo alla fila, la moglie e la madre del militare. Accanto il ministro La Russa e il presidente del Copasir Massimo D’Alema.

A partire dalle ore 16 la camera ardente allestita presso il Policlinico militare del Celio al centro di Roma. Le esequie solenni si terranno domani alle ore 10 nella basilica romana di S. Maria degli Angeli. Dopodiché la salma sarà trasferita in Sardegna (l’arrivo all’aeroporto militare di Cagliari Elmas è previsto tra le 15,30 e le 16 di domani).

Dall’autopsia eseguita sul corpo di Luca Sanna è emerso che la sua morte, come ha riferito all’Adnkronos Salute Paolo Arbarello, direttore dell’Istituto di Medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma, “è stata causata da due colpi di arma da fuoco esplosi da media distanza. Entrambi mortali”.

Intanto, La Russa, nella sua informativa al Senato su quello che ieri aveva definito “non un episodio di fuoco amico, ma un vero e proprio attentato compiuto in modo proditorio”, ha detto che il caporal maggiore Luca Barisonzi è attualmente ricoverato all’ospedale di Ramstein in Germania e rischia la paralisi.

La Russa ha precisato che Barisonzi, assistito dai familiari e da un equipe medica italiana, al momento non è stato ancora operato: è una decisione di cui si sta valutando “la possibilità e l’opportunità” dato che “essendo stato colpito all’altezza della cervicale” l’intervento sarebbe particolarmente delicato, anche alla luce del fatto che il soldato ha subito “il blocco degli arti”. Per Barisonzi, ha ricordato La Russa, questa era la prima missione in Afghanistan. Poi, parlando con i giornalisti, il ministro ha aggiunto che “preoccupano” le sue condizioni: “Continuiamo a sperare che la situazione possa evolversi positivamente, ma il pericolo (di una paralisi, ndr) esiste”

“I nostri ragazzi e ragazze impegnati laggiù – ha continuato – fanno parte della migliore gioventù italiana”. La Russa ha citato il morale dei soldati italiani da lui visitati più volte recentemente e ha espresso la speranza che quest’episodio sia “solo la coda del 2010 e che nel 2011 non si verifichino nuovi eventi luttuosi”.

Il ministro ha anche auspicato che il dibattito, pure legittimo, sul senso della missione non assuma connotati pretestuosi e soprattutto “non si riapra in momenti come questi”, quando, invece, “il miglior modo per onorare il sacrificio dei nostri soldati è quello di proseguire la missione”, non solo per onorare gli impegni internazionali ma anche per impedire che dall’Afghanistan “possano partire azioni terroristiche contro le nostre città”.

La Russa ha infine detto che il generale Petreus, comandante della missione Isaf, ha visitato stamattina il contingente italiano di Herat per far sentire “che l’azione del nostro governo produce un plus di attenzione che in casi come questo è positivo anche per il morale dei nostri soldati”.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte