Ior svela bilancio, è la prima volta ‘Trasparenza elemento chiave’

L'utile netto di 86,6 milioni di euro registrato dallo Ior nel 2012 ha consentito alla banca vaticana di fornire un contributo di 54,7 milioni di euro al budget della Santa Sede.
News Nazionali

Roma, 1 ott. (Adnkronos) – E’ un bilancio che riporta numeri importanti quello che lo Ior pubblica per la prima volta nella storia, sul suo sito. Un bilancio da record che vede un utile netto di circa 87 milioni di euro, per l’esattezza 86,6 milioni di utile netto per il 2012. La banca vaticana, lo scorso anno ha avuto 6,3 miliardi di beni terzi in gestione, in crescita rispetto ai 6,2 miliardi del 2011, per un totale di 3,2 miliardi di portafogli gestiti e 3,1 miliardi di depositi.

L’utile netto di 86,6 milioni di euro registrato dallo Ior nel 2012 ha consentito alla banca vaticana di fornire un contributo di 54,7 milioni di euro al budget della Santa Sede e di destinare 31,9 milioni di euro alla riserva rischi operativi generali, la riserva di utili non distribuiti.

Inoltre, dal Rapporto Annuale dello Ior, un documento di 100 pagine, emergono interessi netti per 52,2 milioni di euro (-19,6%), che risultano dalla differenza tra gli interessi maturati sugli attivi e quelli dovuti ai clienti. Nel bilancio emergono ancora 51,1 milioni di euro di proventi netti da negoziazione che comprendono sia utili-perdite conseguiti dai titoli venduti durante l’anno, sia utili-perdite non realizzati sul valore totale dei titoli al 31 dicembre 2012. I costi operativi ammonano a 23,9 milioni di euro e comprendono i costi di personale, i contributi pensionistici, consulenze di professionisti e spese generali.

L’utile netto registrato nel 2012 dallo Ior, 86,6 milioni di euro è quadruplicato rispetto a quello del 2011 che si attestava a 20,3 milioni di euro.

Nel 2013, scrive nel Rapporto il presidente del Board di Supervisione dell’Istituto, Ernst von Freyberg, lo Ior sosterrà "spese straordinarie legate al processo di riforma e riorganizzazione" della banca vaticana. "Stiamo lavorando duramente per migliorare la governance e l’operatività dell’Istituto" aggiunge.

"La trasparenza è fondamentale, è l’elemento chiave". sottolinea poi von Freyberg, illustrando a Radio Vaticana il bilancio dell’Istituto Opere di Religione, di fatto la banca del Vaticano, ricordando che "presentiamo il primo rapporto annuale in 125 anni di storia dello Ior".

Spiega il direttore: "Dal marzo scorso, abbiamo avviato una strategia basata su tre pilastri. Il primo è quello di aprire e impegnarsi in un dialogo con i media, dicendo come stanno i fatti in maniera sistematica e questo fa sì che ora noi abbiamo un ufficio stampa per lo Ior. Il secondo elemento è quello di creare un sito web che possa servire come fonte accreditata sui fatti dell’Istituto. Il terzo elemento è quello di pubblicare il rapporto annuale".

Questo "è un altro passo verso la creazione di un Istituto conforme e trasparente – assicura von Freyberg – per cui il Papa deciderà, al più tardi quest’anno o il prossimo anno, in quale direzione voglia mandarci. Abbiamo fatto una lunga strada sulla trasparenza e la conformità".

Il direttore dello Ior tiene a precisare che "i conti sono stati controllati a lungo, sempre da rispettabili società di revisione internazionali. Nel 2013, sono stati controllati dal Kpmg: la cosa in sé non è inusuale per l’Istituto, è inusuale invece che si sia pronti a pubblicare il tutto".

Von Freyberg afferma che "non ci sono fatti nuovi riguardo a quello che facciamo, riguardo a chi sono i nostri clienti e quale sia la nostra missione; ciò che è nuovo sono i dettagli", sostiene.

In ogni caso, lo Ior "è un’istituzione finanziaria gestita in maniera piuttosto conservatrice, che protegge le azioni, investe in un ambito molto conservatore come le obbligazioni statali e i depositi bancari. Ed è un’istituzione altamente capitalizzata: alla fine dello scorso anno, il nostro patrimonio netto era del 15%, che è molto al di sopra di quello di istituzioni finanziarie paragonabili".

Per von Freyberg, "il controllo dei conti e del lavoro in generale dello Ior sta andando bene. Da maggio – riferisce – abbiamo impiegato il Promotory-Group statunitense e loro stanno revisionando ogni singolo conto e stanno anche facendo indagini speciali per noi. In aggiunta, abbiamo esaminato le nostre procedure nel prendere clienti e nel trattare con loro, per assicurarci che non si verifichi nessuna azione di riciclaggio nell’Istituto. I progetti procedono secondo i piani, abbiamo un nuovo manuale e nuove procedure e siamo anche pronti per un’ispezione da parti terze".

Nel pubblicare il rapporto con il bilancio annuale, spiega il direttore dello Ior, "prima di tutto noi ci rivolgiamo alla Chiesa: ci sono circa un miliardo e mezzo di cattolici nel mondo che hanno diritto di sapere cosa fa questa parte della Santa Sede e che hanno diritto di capire come contribuiamo al benessere della Chiesa nel mondo".

Poi, "ci sono i nostri partner, cioè le nostre banche corrispondenti che contano sul fatto che noi siamo un ‘business-partner’ solido e ben gestito". Infine, spiega von Freyberg, "c’è il gruppo dei media, degli analisti finanziari che possono avere un interesse; e il pubblico in generale". 

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