Italia nuovo ‘eldorado’, in Piemonte il campionato mondiale dei cercatori d’oro

I favoriti per la vittoria del titolo sono i Finlandesi.
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Biella, 10 giu. (Adnkronos) – Uomini e donne con guanti e stivali piegati sul letto del fiume armati di setaccio, batea e canaletta. Gente che dall'alba al tramonto suda e solleva massi semisommersi, scava e ‘lava la sabbia‘, nella speranza di scovare qualche pagliuzza luccicante. Non è una scena tratta da un vecchio film sul Klondike e nemmeno una striscia animata del mitico ‘Zio Paperone' ma è ciò in cui è sempre più facile imbattersi nei corsi fluviali del Nord Italia e in particolare in Lombardia e Piemonte: cercatori d'oro in azione. Un hobby che sta riscuotendo sempre più successo e raccoglie sempre più aficionados.

Un'attività che diventa vera e propria disciplina sportiva nelle prove di abilità, nazionali e internazionali. La più prestigiosa è il Campionato mondiale che quest'anno, dal 13 al 23 agosto, sarà ospitato dall'Italia. L'evento, sotto l'egida del World Goldpanning Association è organizzato a Vermogno e Zubiena (Biella) dall'Associazione biellese cercatori d'oro (Abcdoro). Qui l'Abcdoro ha acquistato nel 2000 il terreno dove sorge Victimula, il villaggio dei cercatori d'oro italiani: la capitale della ricerca dell'oro alluvionale della Penisola, con il centro visite della riserva naturale Speciale della Bessa, l'antica miniera d'oro a cielo aperto di epoca romana, ed il Museo dell'Oro e della Bessa.

E‘ la terza volta che il mondiale, giunto alla sua 33esima edizione, si svolge in Italia. "Per noi della zona del Biellese – spiega il vicepresidente dell'Abcdoro, Arturo Ramella – ha un'enorme importanza perché abbiamo quello che rimane di una miniera d'oro d'epoca romana di 2.100 anni fa, la Bessa, zona lavorata dal periodo della Repubblica Romana intorno al 140 a. C.. Avere il campionato del mondo qui è un modo di attirare l'attenzione su un'attività che ha 2mila anni di storia. Se noi pensiamo alla ricerca dell'oro pensiamo sempre o al Klondike o alla California, mentre le ricerche in queste parti del mondo sono accadute ‘ieri', a fine Ottocento, mentre la ricerca dell'oro da noi nella Bessa è partita secoli fa, 2mila anni fa, quindi possiamo affermare con orgoglio che c'eravamo prima noi!".

I favoriti per la vittoria del titolo sono i Finlandesi, noti specialisti, mentre il campione in carica è un olandese, nella categoria uomini. Gli italiani hanno comunque buone ambizioni. Novità di questa edizione sarà l'introduzione della categoria mista. "Non è escluso – commenta Ramella – che noi avremo la peggio…".

Il cercare oro però, praticato al di fuori degli eventi, non è né uno sport né tantomeno un lavoro. Le possibilità di guadagno sono pressoché nulle: dopo otto ore di duro lavoro con la schiena piegata si può raccogliere un grammo d'oro circa, 20 euro di valore per un corrispettivo di 2.5 euro all'ora. "E' piuttosto un'attività di tempo libero all'aera aperta – spiega Ramella -. Diventa sport solo quando si fanno le gare, le prove di abilità. Per il resto è paragonabile a fare una scampagnata per raccogliere funghi".

Le zone dove maggiormente viene praticata questa attività si trovano nord, con i fiumi legati alla Pianura Padana soprattutto verso ovest, in Piemonte e Lombardia. Osservando una cartina dell'Italia, ci si accorge subito che le miniere d'oro sono per la maggior parte situate nella stessa zona e cioè in quella fascia alpina che, iniziando dalla catena del Monte Rosa, prosegue disegnando un virtuale proseguimento di quest'ultima: si tratta insomma di una sorta di "arricchimento aurifero" geologico.

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