Libia, Frattini: “Il regime ha le ore contate, si studia via d’uscita politica per Gheddafi”

Consiglio nazionale Bengasi si è impegnato a fermare sbarchi
News Nazionali

Roma, 16 mag. (Adnkronos/Ign) – "Il regime libico ha le ore contate" e la comunità internazionale sta lavorando per trovare un esilio a Muammar Gheddafi. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini durante ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale 5.

Le minacce rivolte dalla Libia, ha detto il titolare della Farnesina, sono "un ultimo tentativo disperato del regime di minacciare, intimorire. Mettiamo da parte la propaganda e diciamo che il regime ha le ore contate. Non è solo quello che noi speriamo ma sono messaggi che cominciano ad arrivare dal cerchio ristretto del raìs", ha aggiunto Frattini facendo presente che alcuni, all’interno di questo cerchio ristretto, hanno cominciato a dire che "una via di uscita onorevole è quello che Gheddafi cerca, (Geddafi) non essere ovviamente ucciso – ma nessuno questo lo vuole, ha sottolineato il ministro – e trovare un luogo dove in modo decoroso si possa ritirare e scomparire per sempre dalla scena politica".

Quindi, rispondendo ad una domanda se esista la possibilità di mandare in esilio Gheddafi, ha spiegato: "se lo diciamo ora bruciamo questa ipotesi, stiamo lavorando perché si trovi con le Nazioni Unite esattamente questa via di uscita, una via di uscita politica che tolga di scena il dittatore e la sua famiglia". Una via di uscita, ha aggiunto "che permetta la costituzione immediata di un governo di riconciliazione nazionale dove esponenti di Tripoli sarebbero già stati indivifduati proprio nell’ambito della Tripolitania e questo dimostra che non sarebbe il governo di Bengasi ma dell’intera Libia", ha ancora sottolineato.

Infine sul fronte immigrazione Frattini ritiene "fondamentale un’intesa con il nuovo governo libico sulla questione degli sbarchi". "Il presidente del Consiglio nazionale di Bengasi – ha spiegato il titolare della Farnesina – ha già detto sia al presidente Napolitano sia al presidentre Berlusconi che nel momento in cui loro assumeranno il governo dell’intera Libia gli sbarchi saranno bloccati. Loro interverranno alla fonte: è loro interesse mostrare alla comunità internazionale che la collaborazione sarà migliore di quella che c’era con Gheddafi".
 

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