Libia, Ue e Nato: “Serve soluzione politica” Pioggia di missili su Misurata: 23 morti

La Ashton: "Rispettare l'integrità territoriale"
News Nazionali

Bruxelles, 14 apr. (Adnkronos/Aki/Ign) – “Le uniche soluzioni per arrivare a una fine della crisi libica sono politiche”. Lo ha affermato l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune Catherine Ashton al termine della conferenza sulla Libia tenutasi al Cairo, che ha visto presenti il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon e la Lega Araba. Per il ‘ministro egli esteri di Bruxelles’ “il regime ha perso tutta la sua legittimità” e che “deve abbandonare il potere immediatamente”, lasciando nelle mani del popolo libico il suo stesso futuro. Questo, pero’, ha sottolineato la Ashton deve avvenire “attraverso un processo di dialogo tra le diverse parti della societa’ libica”, che e’ “cruciale” che porti a una “transizione democratica” guidata dai libici stessi e che rispetti “l’integrita’ territoriale del paese”.

Chiede dal Cairo il cessate il fuoco immediato il leader della Lega Araba Amr Moussa. In Libia è urgente raggiungere un accordo di cessate il fuoco e avviare un ‘dialogo celere’ per cominciare a lavorare al futuro del paese. Il segretario generale della Lega Araba, spiega che la crisi nel paese di Muammar Gheddafi è ‘innanzi tutto di tipo umanitario’ e la Lega Araba si è riunita proprio con l’obiettivo di trovare una soluzione. . Durante la riunione, gruppi di sostenitori e di oppositori di Gheddafi hanno manifestato di fronte alla sede della Lega Araba.

Libia a centro del dibattito anche a Berlino, dove si è aperta la riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza. Anche il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, insiste sulla necessità di una soluzione politica per risolvere il conflitto in Libia. “La forza militare non può dare una soluzione alla crisi”, ha detto Rasmussen aprendo a Berlino la riunione . Rasmussen ha sottolineato che l’obiettivo della riunione e’ “promuovere una soluzione politica”. Il segretario generale ha inoltre affermato che la Nato proseguirà la sua offensiva in Libia, “mentre il regime libico continua ad attaccare la popolazione”. “Onestamente non c’è una soluzione militare per questo conflitto”, ha spiegato al settimanale tedesco Spiegel, aggiungendo che “occorre una soluzione politica e sta ai libici trovarla, spero riusciremo a trovare questa soluzione nel prossimo futuro”. Per il segretario generale della Nato, lo scenario peggiore è quello di “uno stallo militare o di una divisione de facto della società libica, in cui la Libia diventerebbe uno ‘stato fallito’ e terreno fertile per i gruppi terroristici, peraltro molto vicino ai confini dell’Europa”.

Usa e Germania spingono sull’uscita di scena di Gheddafi. E’ quanto hanno ribadito oggi Angela Merkel e Hillary Clinton, nel loro incontro a Berlino prima della riunione dei ministri degli Esteri della Nato. “Questo è l’obiettivo che ci unisce”, ha detto il cancelliere tedesco dopo il colloquio con il segretario di Stato Usa che, da parte sua, ha sottolineato che entrambi i governi “perseguono l’obiettivo comune di mettere fine al regime di Gheddafi”. “E contribuiamo con mezzi diversi al raggiungimento di questi obiettivi”, ha detto ancora la Clinton riferendosi al fatto che la Germania non partecipa alla missione di ‘no fly zone’ della Nato dopo essersi astenuta in sede di Consiglio di Sicurezza sulla risoluzione che l’ha autorizzata. Né la Merkel né la Clinton hanno commentato però un possibile ampliamento delle operazioni militari dell’alleanza in Libia. “Discuteremo su come utilizzare i mezzi militari, però allo stesso modo su come utilizzare un processo politico”, ha concluso la Merkel.

in Libia intanto continua la battaglia. Sono almeno 23 le vittime del lancio di missili Grad a Misurata da parte delle forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. Lo riferisce l’emittente satellitare al-Jazeera, spiegando che tra i morti, tre dei quali sono di nazionalità egiziana, si contano anche donne e bambini. Questa mattina, un portavoce degli insorti ha riferito di almeno 80 missili Grad sparati dalle forze di Gheddafi sulla zona vicina al porto di Misurata, ad est di Tripoli.

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