Palermo, bunker della mafia con poligono di tiro

Potrebbe essere stato usato da latitanti per sfuggire alla cattura. E' stato scoperto dalla polizia nel quartiere Zen, ex feudo dei Lo Piccolo, durante una perquisizione nell'abitazione di un pregiudicato, finito in manette.
News Nazionali

Palermo, 23 nov. (Adnkronos) – Un vero e proprio bunker con all'interno un poligono di tiro era stato realizzato sotto casa da un pregiudicato nel quartiere Zen di Palermo, ex feudo di Sandro e Salvatore Lo Piccolo. I poliziotti lo hanno scoperto durante una perquisizione nell'abitazione di Antonino Grimaldi, 29 anni pregiudicato, finito in manette con l'accusa di detenzione di munizioni e di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Al locale si accedeva attraverso una rete di lunghi cunicoli sotterranei. All'interno i poliziotti del commissariato San Lorenzo hanno trovato un poligono di tiro, munizioni e numerose dosi di cocaina confezionate singolarmente e pronte per la vendita. Gli investigatori ipotizzano che il bunker possa essere servito a latitanti di Cosa nostra per sfuggire alla cattura.

All'interno dell'appartamento, al primo piano di una palazzina di via Agesia di Siracusa, i poliziotti hanno trovato sopra un mobile del bagno tracce di cocaina e all'interno dell'armadio, fra i capi di abbigliamento, una cassetta in ferro contenente 7 mila euro.

Tra gli oggetti sequestrati anche una chiave, che si è rivelata in grado di aprire la porta in ferro di un box, privo di finestre, dove sono state trovate un centinaio di dosi di cocaina, già confezionate per la vendita, bilancini di precisione e denaro. Da questo locale i poliziotti sono arrivati a un cunicolo sotterraneo largo solo un metro e lungo circa 10 metri, dove sono stati trovati un centinaio di proiettili, che sfociava in una piccola galleria adibita a poligono di tiro.

La scoperta è avvenuta nell'ex feudo del clan dei Lo Piccolo, proprio dove, lo scorso mese, è stato arrestato l'uomo di questa cosca che aveva il compito di controllare che il pizzo fosse riscosso e di vigilare sul mercato dello spaccio di cocaina e marijuana in tutto il settore est della città. E non solo. Secondo gli investigatori era anche uno degli armieri della famiglia.

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