Roma, 14 ott. (Adnkronos) – Da una parte la Diocesi di Roma interviene con una nota ufficiale in cui comunica che "non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta. La proposta è stata rifiutata dall’avvocato del signor Priebke’.
Dall’altra proprio Paolo Giachini, il legale dell’ex Ss condannato per la strage delle Fosse Ardeatine morto a Roma venerdì scorso, chiede di scegliere in breve tempo: ‘Ci dicano cosa dobbiamo fare, vorremmo chiudere tutto entro martedì ed è escluso che i funerali si facciano a casa, non si è mai sentito, i funerali si fanno in chiesa’.
L’avvocato all’Adnkronos dice: ‘Entro oggi avremo in mano il certificato sulle cause della morte. Mercoledì non possiamo fare le esequie perché ci siamo impegnati a non sovrapporci con la ricorrenza della comunità ebraica. Non vogliamo fare provocazioni, però martedì vogliamo fare i funerali, ci dicano dove, l’importante è che non sia lesivo dei sentimenti delle persone che gli sono state vicino’.
Sempre al legale è stato poi notificato il decreto con cui il questore Fulvio della Rocca vieta, per motivi di ordine e sicurezza, in tutta la provincia di Roma, che le esequie avvengano in forma pubblica e solenne, nonché lo svolgimento di qualsiasi manifestazione pubblica.
E’ polemica anche sulla sepoltura dell’ex capitano SS, dopo le dichiarazioni dell’ex vicesindaco di Roma e attuale capogruppo Pdl in Assemblea Capitolina Sveva Belviso che, intervenendo ad ‘Agorà’, su Raitre, ha detto che l’ex capitano ha diritto, secondo le norme, ad una sepoltura a Roma. "La situazione sicuramente è delicata" ha precisato Belviso, definendo "condivisibile" la posizione del sindaco Ignazio Marino, che da subito si è opposto a una sepoltura nella Capitale. Ma "il sindaco deve fare i conti con le norme". Priebke, ha aggiunto Belviso, "ha diritto ad essere sepolto a Roma, perché era residente a Roma ed è morto qui".
Non la pensano così gli altri consiglieri capitolini del Pdl, che in una nota congiunta hanno preso le distanze dalle parole dell’attuale capogruppo del Pdl in Consiglio comunale. "Ha espresso certamente una sua opinione personale che non è, in alcun modo, la posizione condivisa dal Popolo della Libertà". Alla nota del Pdl, all’Adnkronos Belviso ha replicato: "Non comprendo, io ho parlato solo di norme".
"Dicendo che chi muore a Roma ha diritto a essere sepolto non ho espresso un’opinione, ma esclusivamente spiegato una norma approvata ai tempi della giunta Petroselli" ha dichiarato Belviso. "La mia opinione personale, al riguardo, è chiarissima: per una città martire delle Fosse Ardeatine e che ha conosciuto l’orrore della deportazione, è auspicio di tutti, e certamente mio, che la salma di Priebke sia destinata altrove – ha aggiunto Belviso – anche per evitare assembramenti di fanatici nostalgici che sarebbero uno schiaffo per la vita democratica della città".
La scelta di seppellire Priebke in Germania "dipende dalla famiglia, dai parenti che dovrebbero organizzare il trasferimento e la sepoltura". A sottolinearlo all’Adnkronos sono fonti dell’ambasciata tedesca a Roma, precisando che se la famiglia decidesse di procedere "potrebbe farlo" e che "in linea di principio non è previsto alcun coinvolgimento dello stato tedesco o dell’ambasciata di Berlino in Italia".
Ad ogni modo, non vi è stata alcuna richiesta ufficiale da parte delle autorità italiane per una sepoltura di Priebke in Germania. A chiarirlo è stato il portavoce del ministero degli Esteri di Berlino, Martin Schaefer. "Non è neanche una decisione del governo tedesco, dove e in che modo Priebke venga seppellito", ha puntualizzato.
Ma i ‘no’ arrivano sia dall’Italia che dalla Germania. Dalla città natale di Priebke, infatti, il consiglio municipale di Hennigsdorf ha voluto chiarire che solo i residenti nella località situata a nordovest di Berlino hanno il diritto di essere sepolti nel cimitero, fatta eccezione per quei casi in cui i parenti chiedono che il congiunto possa essere seppellito nella tomba di famiglia. E nel caso di Priebke non risulta esservi una tomba di famiglia nel locale cimitero.
E arriva un secco ‘no’ anche dal sindaco di Pomezia Fabio Fucci all’ipotesi paventata della tumulazione dell’ex ufficiale SS nel cimitero militare tedesco pometino. “Sono meravigliato – dichiara il primo cittadino – dall’eco giornalistica che ha avuto la proposta che, a mio parere, non è meritevole di alcuna attenzione". Dopo aver "contattato il referente del cimitero militare tedesco per avere informazioni in merito", dice Fucci, "una tumulazione a Pomezia non sarebbe tecnicamente realizzabile, dal momento che il cimitero tedesco ospita solo militari caduti in guerra".