Roma, arrestato il vicepresidente del Consiglio comunale Samuele Piccolo

Insieme con lui è ai domiciliari il padre Raffaele, mentre in carcere è finito il fratello Massimiliano, che si è costituito oggi a Rebibbia dopo aver appreso del provvedimento a suo carico.
News Nazionali

Roma, 13 lug. (Adnkronos) – Arresti domiciliari per Samuele Piccolo, vicepresidente del Consiglio comunale di Roma, nell’ambito di un’inchiesta nella quale è indagato. Insieme con lui è ai domiciliari il padre Raffaele, mentre in carcere è finito il fratello Massimiliano, che si è costituito oggi a Rebibbia dopo aver appreso del provvedimento a suo carico.

I reati ipotizzati nell’ambito dell’inchiesta sono, a seconda della posizione processuale, l’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, l’appropriazione indebita e illecito finanziamento dei partiti.

Gli ordini di custodia cautelare, su richiesta dei pubblici ministeri Paolo Ielo e Barbara Sargenti, sono stati firmati dal gip Filippo Steidl. Alle persone finite agli arresti il gip contesta d’aver creato, attraverso una serie di società riconducibili alla famiglia Piccolo, finti crediti Iva che poi venivano destinati all’attività politica di Samuele Piccolo.

In particolare al vicepresidente del Consiglio comunale di Roma si contestano tre diversi episodi di finanziamento illecito con riferimento all’ultima campagna elettorale amministrativa. Si tratta di cene elettorali e anche l’organizzazione dei call center per il cui allestimento sarebbero stati sottratti al fisco 122mila euro.

A capo dell’organizzazione secondo le conclusioni dei magistrati è Massimiliano Piccolo che ha avuto un ruolo di vertice insieme con il padre Raffaele. Ai domiciliari sono finite anche quattro persone legate all’attività imprenditoriale dei Piccolo. Si tratta di Franco Cannone, Silvia Fortuna, Rosario Meglio e Riccardo Sorbara. Complessivamente sono 13 le persone coinvolte e indagate, tra queste anche Elena Ciaravolo madre di Samuele Piccolo. Il giudice Filippo Steidl ha invece respinto la richiesta di arresto fatta per Ezio D’Angelo, assessore in uno dei municipi della capitale.

Con il magistrato collabora il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza al quale è stato affidato il compito di perquisire stamane l’ufficio di Samuele Piccolo in Campidoglio. Durante altre perquisizioni gli uomini del generale Virgilio Pomponi hanno acquisito numerose carte e documenti che serviranno a chiarire fatti già accertati dall’ufficio centrale antifrode dell’Agenzia delle entrate.

Tra i provvedimenti disposti dal magistrato gli agenti del Nucleo di polizia tributaria hanno per "sequestro per equivalente" messo i sigilli a beni della famiglia Piccolo per un valore di 2 milioni di euro considerati frutto dei reati fiscali contestati. Sotto sequestro è anche finito il 50% di una società immobiliare che avrebbe usato i crediti Iva fittizi per l’acquisto di case.

A seguito delle indagini e dei provvedimenti della magistratura, riferiscono in una nota Vincenzo Piso, deputato e coordinatore Pdl del Lazio, e Gianni Sammarco, deputato e coordinatore del Pdl di Roma, è stato stabilito di sospendere Piccolo ‘a scopo cautelativo dal Popolo della Libertà fino a che non sarà concluso l’iter giudiziario che lo riguarda".

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha commentato : ‘Speriamo in un rapido chiarimento di questa vicenda, che appare brutta". Il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli, attacca: "A questo punto ci chiediamo quali siano i criteri di valutazione del sindaco nella scelta dei suoi più stretti e fidati collaboratori, perché ormai la lista delle persone inquisite o arrestate legate ad Alemanno è davvero troppo lunga’. 

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