Scajola: lascio per difendermi. Contro di me campagna mediatica

"Ho avuto in questi giorni attestati di stima da Berlusconi"
News Nazionali
Roma, 4 mag. (Adnkronos/Ign) – "Mi devo difendere, per difendermi non posso fare il ministro come ho fatto in questi due anni". Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, come previsto, si è dimesso dopo la bufera giudiziaria che lo vede coinvolto sull'incheista per gli appalti per il G8 della Maddalena.

"Voglio dire grazie a tutti per essere venuti a questa mia comunicazione…", ha detto Scajola visibilmente commosso e con il volto teso in apertura della conferenza stampa nel parlamentino 'Umberto La Monica', nel suo dicastero. "Sto vivendo da dieci giorni una situazione di grande sofferenza. Sono al centro di una campagna mediatica senza precedenti, sull'inchiesta giudiziaria nella quale non sono indagato mi ritrovo la notte e la mattina a seguire le rassegne stampa sulle tv per capire di cosa di parla", ha sottolineato. "Ho imparato nella mia vita – ha continuato – che la politica dà sofferenze, ma ho anche imparato che le sofferenze sono compensate dalle soddisfazioni. So che tutti i cittadini nella loro vita hanno grandi sofferenze e non voglio pensare, anzi nessuno pensa, che solo io sto soffrendo. Certo è che mi trovo quotidianamente esposto a ricostruzioni giornalistiche di cui non conosco il contenuto e che sono contraddittorie tra loro. In questa situazione che non auguro a nessuno, io mi devo difendere. Per difendermi non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni. Credo che su questo anche voi siate buoni testimoni".

"Un ministro della Repubblica, non può sospettare di abitare in una casa in parte pagata da altri. Questa è la motivazione principale, quella più forte che mi spinge a dimettermi, convinto di essere estraneo a questa vicenda", ha voluto sottolineare. E "se dovessi acclarare che la mia abitazione, nella quale vivo a Roma, fosse stata pagata da altri, senza saperne io il motivo, il tornaconto e l'interesse, i miei legali decideranno le azioni necessarie per l'annullamento del contratto di compravendita".

In ogni caso "sono convinto di essere estraneo a questa vicenda e sicuro che sarò dimostrato estraneo". "Sono convinto – ha poi aggiunto – che le mie dimissioni potranno permettere al Governo di andare avanti e di portare innanzi il lavoro importantissimo che anche io avevo cominciato".

"Ho avuto in questi giorni attestati di stima dal presidente del Consiglio Berlusconi al quale sono legato da un affetto profondo, da lui ricambiato", ha voluto sottolineare Scajola – Ho avuto attestati di stima da tutti i colleghi di governo, dall'intera maggioranza, da tutto il Pdl, ma voglio riconoscere anche un atteggiamento responsabile e istituzionale da parte delle stesse opposizioni".

"In questi due anni ho lavorato senza mai risparmiarmi, ho dedicato tutte le mie energie e il mio tempo commettendo sbagli ma sicuramente pensando di fare il bene. In questi due anni ho avviato dei dossier importanti, credo fondamentali per la crescita dell'Italia – ha detto ancora il ministro dimissionario – Nel campo enegetico abbiamo fatto le riforma del mercato del gas, la grande progettazione delle infrastrutturazioni per far pagare l'energia di meno e abbiamo avviato il ritorno al nucleare nel nostro paese. Abbiamo, inoltre, appena definito il piano Berlusconi per il Sud e impegnato ogni risorsa possibile per la riforma degli incentivi". "Questa campagna e mediatica – avverte – che non dà respiro e tregua deve darmi la possibilità di dover capire. E una cosa l'ho capita. Un ministro non può sospettare di abitare in una casa pagata in parte da altri".

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