Scuola, sit-in alla stazione di Porta Nuova. Blitz a Roma, 12 studenti denunciati

Per qualche minuto impedito anche l'accesso alla metropolitana nei pressi della stazione di Porta Susa
News Nazionali

Torino, 7 dic. (Adnkronos/Ign) – Prosegue la mobilitazione degli studenti per protestare contro il ddl Gelmini.

Un gruppo di studenti delle scuole superiori di Torino, partiti in corteo da piazza Bernini, hanno occupato per circa mezz’ora i binari della stazione ferroviaria di Porta Nuova con ripercussioni sulla circolazione ferroviaria.

Gli stessi manifestanti poco prima, avevano per qualche minuto impedito l’accesso alla metropolitana nei pressi della stazione di Porta Susa.

Iniziative di protesta anche degli studenti universitari torinesi che si sono dati appuntamento al cambio turno davanti alla Porta 2 della Fiat di Mirafiori per distribuire volantini e informare i lavoratori dello stabilimento torinese sulla situazione dell’università. E per portare la loro solidarietà ai lavoratori della Fiat coinvolti in queste ore dalla trattativa sul piano di rilancio di Mirafiori. Nel volantino si legge: “Crediamo che il lavoro e la formazione siano beni comuni per eccellenza e come tali vadano difesi da tutti come cittadini prima ancora che studenti e lavoratori. Il diritto all’istruzione e quello al lavoro sono le basi fondanti della democrazia, i garanti del futuro”.

A Roma, blitz degli studenti della Sapienza alla sede di ‘Fondazione Roma’ in seguito al quale 12 persone sono state denunciate per manifestazione non autorizzata. Sette di loro sono stati denunciati anche per danneggiamento e due per resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso del blitz è andata in frantumi una porta a vetri chiusa dal vigilante per impedire l’accesso dei manifestanti, bloccati successivamente dagli agenti.

La protesta davanti alla sede della fondazione per denunciare ‘l’ingresso di esponenti di fondazioni private nel consiglio di amministrazione, il riaccorpamento delle facoltà e la diminuzione della rappresentanza studentesca negli organi collegiali’. ‘Non siamo disposti ad accettare che i privati facciano profitto sulla nostra formazione’, comunicano studenti e studentesse della Sapienza in mobilitazione ‘AteneInRivolta’.

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