Sequestrato il tesoro dei Casalesi, sotto chiave beni per oltre 50milioni di euro

L'operazione condotta dalla Direzione investigativa antimafia
News Nazionali

Napoli, 14 lug. – (Adnkronos/Ign) – Nuovo duro colpo alla camorra. Oltre cento agenti della Direzione investigativa antimafia hanno sequestrato beni per oltre 50 milioni di euro appartenenti al clan dei Casalesi. Si tratta del sequestro più grande operato a Caserta dai tempi dell'operazione 'Spartacus'. La misura è stata emanata dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

L'operazione, denominata 'Cinquanta', è frutto di articolate indagini patrimoniali che hanno portato all'emissione dei provvedimenti nei confronti di 5 persone e di 30 prestanome ad esse ricollegabili e dietro ai quali si celavano le attività di reimpiego e di riciclaggio dei proventi dell'attività criminale del clan dei Casalesi.

I beni sono riferibili a persone già in carcere per associazione per delinquere di stampo camorristico e già note alle cronache giudiziarie: sono stati colpiti dai provvedimenti Giosué Fioretto, Antonio Della Ventura, Nicola Verolla, Giuseppe Setola e Pasquale Setola. Le indagini patrimoniali hanno svelato numerosi altri immobili e società intestate a insospettabili terze persone per evitare che l'attività investigativa potesse arrivare al loro sequestro grazie all'attuale normativa antimafia.

Come spiega la Dia, Pasquale Setola -fratello del capo dell'ala stragista dei Casalesi Giuseppe – è un imprenditore attivo nel settore degli appalti pubblici attraverso la società 'General Impianti sas di Pagano Massimiliano & C.' di Casal di Principe. L'uomo, oltre ad essere affiliato al clan del Casalesi, è stato individuato quale terzo intestatario di numerosi dei beni illecitamente accumulati e sequestrati nel corso dell'operazione.

Setola era, infatti, già titolare di imprese commerciali, poi cedute a terzi per evitare i sequestri una volta che il ruolo del fratello Giuseppe era assurto agli onori delle cronache giudiziarie, a seguito degli omicidi avvenuti nel corso dell'estate del 2008. Le indagini patrimoniali hanno portato alla luce numerosi altri immobili e società intestate ad insospettabili terzi intestatari, per evitare di essere scoperti dalle indagini e per aggirare l'attuazione della normativa antimafia.

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